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Fungo microscopico salva i pomodori dalla siccità

Isolato nel deserto del Thar in India, migliorerebbe la resistenza delle piante allo stress idrico. Lo studio della Scuola Superiore Sant'Anna

La Serendipita indica, un fungo microscopico isolato nel deserto del Thar in India, migliorerebbe la resistenza del pomodoro allo stress idrico. E' quanto emerge da uno studio condotto nell'ambito del progetto Microbios, coordinato da Elisa Pellegrino, ricercatrice del Gruppo interazioni pianta-suolo del Centro di ricerca in produzioni vegetali (Crop).

"Il cambiamento climatico - spiega la Scuola Sant'Anna- ha portato a numerose conseguenze, come la scarsa disponibilità di acqua per fini agricoli. Nei mesi estivi le colture sofferenti, i fiumi in secca e una prolungata carenza idrica portano la superficie coltivata in condizioni di severa siccità, con gravi danni economici. In vista della riduzione di disponibilità idrica riuscire a diminuire il consumo d’acqua in agricoltura, mantenendo inalterata la produzione, diventa un obiettivo importante e necessario".

I risultati su piante di pomodoro appaiono molto promettenti: per arrivare a maturazione un pomodoro ha bisogno di circa 13 litri d’acqua. Il protocollo messo a punto dai ricercatori ha messo in luce come l’inoculazione di questo microscopico fungo sulla pianta di pomodoro, in condizioni di dimezzamento di volumi d’acqua e di privazione totale, abbia potenziato la crescita delle piante, fornendo elevata protezione sia contro gli stress biotici, causati da altri esseri viventi (batteri, virus, insetti), sia abiotici, provocati da un fattore ambientale avverso, quale appunto la siccità, anche durante le fasi di recupero della pianta.

Lo studio ha ricevuto un finanziato dalla Regione Toscana sul Fondo per lo Sviluppo e la Coesione.