Politica

Fuori o dentro il Pd, Fontanelli sta decidendo

Il deputato pisano non si sbilancia e dice:"Sto decidendo, bisogna vedere cosa accade in queste ore". Stasera riunione alla Leopolda

Paolo Fontanelli

La probabile scissione dal Pd da parte del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e di un altro gruppo di fuoriusciti dal partito agita i dem pisani, chiamati a raccolta stasera alla ex stazione Leopolda a decidere il daffarsi.

Alla riunione ci saranno praticamente tutte le componenti che non si riconoscono in Renzi, dalla sinistra ai cuperliani, dagli ex civatiani agli ex renziani, anche se non è detto che alla fine il fronte sia compatto. 

E' lo stesso Paolo Fontanelli, ex sindaco di Pisa e ora deputato Pd a dire che, rispetto al fatto di uscire o non uscire dal Pd "Bisogna vedere cosa accade in queste ore, sto decidendo. Insomma ci sto pensando".

Alla riunione di stasera ci sarà anche il sindaco di Vicopisano Juri Taglioli:"C'è mal di pancia generale, avrei voluto come tutti un clima di conciliazione, ora sono un pò disorientato. La mia idea sarebbe non abbandonare il Pd ma capisco anche chi ha portato istanze ed è stato poco considerato."

Si fa sentire anche la componente ReteDem di Pisa, coordinata da Barbara Guerrazzi, che, in una nota firmata tra gli altri da Samuele Agostini e Cristina Conti dice no alla scissione:"Pensiamo che ogni ipotesi di scissione all'interno del Partito Democratico sia una sconfitta per tutti, per chi rimane, come per chi se ne va. 

La più grande responsabilità di una eventuale rottura ricada sul segretario uscente e sul suo gruppo dirigente e che le forzature sui tempi e sui modi del congresso siano tragicamente inopportune, quasi si trattasse solo di una rivincita e della necessità di riaffermare una leadership appannata dopo il risultato referendario, quando invece il primo obbiettivo dovrebbe essere per tutti, nell'alveo di regole condivise, rilanciare il nostro Partito, promuovere e partecipare ad un confronto leale, non accettando che gli spazi di contendibilità e discussione siano ridotti."

"La scissione non può e non deve essere la soluzione anche perché non sarebbe capita dal nostro elettorato e dalla nostra base - dicono anche i Giovani Democratici di Pisa - Una scissione rischierebbe di indebolire il nostro partito, il campo del centrosinistra che risulterebbe ulteriormente frammentato e diviso favorendo così da un lato il M5S, il quale sta mostrando a Roma la sua incapacità di governare, (incapacità oscurata oggi dalle nostre divisioni), e dall’altro il centrodestra, il quale avrà modo per riorganizzarsi e ritornare competitivo elettoralmente, come già successo altre volte".

Mentre il sindaco di San Giuliano Sergio Di Maio dice di "Stare a vedere quello che succede e comunque questa situazione mi fa stare male, il Pd ho contribuito a crearlo" il sindaco di Pisa Marco Filippeschi ha affidato i suoi pensieri a facebook condividendo l'intervento di Nicola Zingaretti dal titolo esemplificativo "Resto nel Pd per cambiarlo e ricostruire l'Italia" e il discorso di Andrea Orlando all'assemblea nazionale commentando così:"Rifondare il Pd e un pensiero politico all'altezza dei cambiamenti, per creare un rapporto nuovo con la società e rimotivare chi ha bisogno di noi e noi stessi"