Pisa Sporting Club

Gilardino duro, “Nulla di positivo”

Dopo la seconda sconfitta di fila negli scontri diretti il tecnico si prende le responsabilità. Caracciolo, “Mancati in tutto, ora serve compattezza”

Dalla sala stampa del Via del Mare arrivano parole pesanti dopo Lecce-Pisa. Gilardino non cerca alibi e chiede una svolta rapida, mentre Caracciolo fotografa una serata di sofferenza e invita la squadra a restare unita.

Dalla pancia del Via del Mare esce un Pisa scosso, più nelle parole che nella prestazione. Alberto Gilardino parte dalla lettura più netta possibile: “Una sconfitta pesante, e anche la prestazione è stata remissiva”. Il tecnico parla di una squadra senza coraggio, incapace di proporre ciò che aveva preparato: “Non c’è stato nulla di positivo dentro questa gara”. E si assume in modo diretto il peso della serata: “Mi assumo le responsabilità: sono responsabilità mie”.

Il punto, per Gilardino, non è il sistema ma l’atteggiamento. Il passaggio alla difesa a quattro non cambia la sostanza: “Non è una questione di sistemi: è una questione di atteggiamento”. Da qui la delusione, perché negli scontri diretti “bisogna tirare fuori qualcosa in più”. Anche perché, quando viene meno sacrificio e lucidità, “siamo vulnerabili contro chiunque”. Ora la promessa è una: voltare pagina in fretta, parlare con la squadra e fare “valutazioni attente”, anche sui singoli, per trovare certezze mentali prima ancora che tattiche.

Dentro questo quadro c’è anche il tema delle assenze. Gilardino riconosce l’importanza di Nzola e Cuadrado, ma ribadisce che la partita di Lecce non può essere spiegata solo così. E concede merito agli avversari: “La vittoria del Lecce è meritata”, soprattutto per la capacità di dominare sulle seconde palle. Il tecnico prova a tenere aperta una speranza: che sia stato solo “un incidente di percorso”, ma avverte che non deve ripetersi. Il concetto è chiaro: “Quando non si può vincere, non bisogna perdere”.

Sulla stessa linea va Antonio Caracciolo, che usa toni da spogliatoio. “Oggi siamo mancati sotto tutti i punti di vista”, dice, insistendo su aggressività e atteggiamento. Per il difensore il rischio è doppio, perché una squadra giovane, se perde compattezza e fame, finisce per complicarsi la vita da sola. Il racconto è quello di una partita “di sofferenza”, con il Lecce padrone del campo e capace di creare più volte. Il gol subito, nato da un pallone perso, rende tutto “ancora più amaro”.

Caracciolo ammette la sorpresa, perché in settimana “ci alleniamo bene” e non c’erano segnali. Ma non si nasconde dietro l’alibi: “Se non li vinci non devi perderli”, ripete parlando degli scontri diretti. Poi l’invito a isolarsi e ripartire dal lavoro: “Dobbiamo avere più fame degli altri se vogliamo salvarci”. E soprattutto evitare il buco mentale: “Se entriamo nel giro della negatività… è finita”.

Il Pisa, insomma, esce da Lecce con due messaggi netti. Gilardino chiede una risposta immediata e parla di scelte da fare. Caracciolo chiede compattezza e lucidità, perché la classifica “sta diventando brutta” e non c’è più spazio per serate come questa. Ora conta la reazione, prima ancora della prestazione