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Gioco d'azzardo: cosa sta succedendo nel mercato?

Gioco d'azzardo: le dimensioni del fenomeno in Toscana, Italia e Europa.

In Italia il gambling è uno dei settori più remunerativi e in rapida espansione. La Toscana è una delle regioni in cui il fenomeno del gioco d'azzardo a livello patologico è più presente: n base allo studio edit del 2015 effettuato dall'Ars, nella nostra regione sono oltre 20.00 le persone coinvolte e i servizi per le dipendenze (Serd) hanno preso in carico circa 1.400 giocatori patologici. 
Nella sola provincia di Pisa sono 68 i giocatori che hanno bussato alle porte del Sert per chiedere aiuto (dati Gennaio 2016): si tratta principalmente di uomini (55 contro 13 donne) tra i 18 e i 45 anni, nei due terzi dei casi con un reddito medio-alto derivante dal lavoro o dalla pensione. 

Vista l'importanza del fenomeno vale la pena allargare lo sguardo e interrogarsi su che cosa succede nel resto d'Europa. Quel che appare subito chiaro è che "una puntatina" la si fa praticamente ovunque, magari approfittando di un codice bonus online, così, tanto per giocare un po'. Veri paradisi europei del gioco d'azzardo sono sicuramente Malta e Gibilterra, entrambi sede di aziende leader nella produzione di software dedicati al gioco online. Parrebbe essere, invece, l'Irlanda il paese in cui si perde di più, con un tasso medio annuo di ben 1041$ e un ventaglio di offerte molto vasto: dalla tv, agli smartphone, passando per l'online, giocare, qui, è possibile praticamente ovunque.

A motivo della diffusione del gioco d'azzardo e della nascita, in questo settore, di aziende che, seppure in fase di start-up, stanno già dimostrando il loro potenziale di crescita, il Vecchio Continente prova a correre ai ripari e discute, ormai da molti anni, della creazione di un mercato unico europeo che potrebbe rappresentare una svolta nella gestione di quella è diventata, ormai, una consolidata abitudine sociale. La prospettiva di un mercato unico del gambling online è stata discussa in più occasioni da parte dei governi europei, tutti concordi nel dire che una legislazione comune rappresenterebbe un'opportunità che sarebbe bene non lasciarsi sfuggire. Ad oggi, però, purtroppo, la grande distanza tra i sistemi normativi dei vari paesi comunitari non consente di trovare facilmente una soluzione comune. Tutti gli Stati nutrono la speranza che si arrivi a concordare delle linee guida in grado di regolare a un livello sovranazionale, ma, ad oggi, il percorso sembra essere piuttosto lungo e tortuoso.