Per le gravidanze a rischio, la sanità della Toscana costiera unisce le forze. Grazie all'Ausl Toscana nord ovest e all'Aoup, infatti, è nato un percorso diagnostico terapeutico assistenziale dopo mesi di studi e confronto, dedicato a un territorio dove, in media, si registrano circa 9mila gravidanze all'anno.
Il percorso è coordinato dal responsabile della Unità di Medicina materno fetale dell'Aoup, Carlo Luchi, e dal direttore dell'area Ostetricia e Ginecologia dell’Ausl, Roberto Marrai. Insieme a loro hanno lavorato, per quasi un anno, tanti professionisti di vari settori delle due Aziende, arrivando a elaborare un percorso condiviso che offre al binomio madre-feto una visione clinica unica e interattiva, basata su protocolli assistenziali all’avanguardia.
Questo tipo di percorso è uno strumento di gestione clinica per la definizione del migliore processo finalizzato a rispondere a specifici bisogni di salute, sulla base delle evidenze scientifiche disponibili sull’argomento, sempre adattate al contesto specifico. Lo sviluppo di un simile strumento di area vasta per la gestione delle gravidanze a rischio era previsto da una delibera regionale del 2019, proprio perché l’area vasta rappresenta infatti il livello ottimale nell’ambito del quale valorizzare l’organizzazione della rete ospedaliera e specialistica.
In pratica, il percorso parte dal territorio, dove avviene anche una prima selezione dei casi, grazie anche alla presenza di ambulatori Gravidanza alto rischio, che si confrontano con i propri omologhi ospedalieri Asl e con la Unità dell’Azienda ospedaliero universitaria. Vengono così coinvolti professionisti provenienti da diverse specializzazioni mediche e diventa essenziale la collaborazione tra ostetrici, ginecologi, neonatologi, specialisti in medicina materno-fetale e altre figure chiave del sistema sanitario. Del resto, al momento della conferma di una gravidanza a rischio è necessario prevedere una consultazione prenatale multidisciplinare che coinvolga vari specialisti.
Il lavoro portato avanti nel 2024 ha permesso di coinvolgere anche settori come l’ematologia, la diabetologia, la reumatologia e l’oncologia, chiaramente per gli aspetti legati alle gravidanze a rischio ed alto rischio avanzato. E, come assicurano le due Aziende, nel 2025 verranno aggiunti ulteriori campi di applicazione.