Il professor Andrea Guzzetta, responsabile del Dipartimento di Neuroscienze dell’Età Evolutiva alla Stella Maris e docente ordinario di Neuropsichiatria infantile all’Università di Pisa, ha ricevuto ieri a Charlottenlund, in Danimarca, il Premio Elsass 2025. Un riconoscimento che nel mondo scientifico è spesso considerato come il “Nobel” per gli studi sulla paralisi cerebrale.
La cerimonia si è svolta alla presenza della Principessa Benedikte di Danimarca, che ha consegnato personalmente il premio, e del professor Giovanni Cioni, direttore scientifico dell’IRCCS pisano. “Questo riconoscimento ci permette di fissare nuovi e ambiziosi obiettivi di ricerca per continuare a migliorare la diagnosi e il supporto ai bambini con paralisi cerebrale e alle loro famiglie”, ha detto Guzzetta, parlando del significato del premio.
Il comitato di selezione, presieduto da Jens Bo Nielsen, ha sottolineato come Guzzetta sia riuscito non solo a portare un avanzamento concreto nella diagnosi precoce della paralisi cerebrale, ma anche ad avere un impatto diretto sulla vita di bambini e famiglie, in Danimarca e nel resto del mondo. Un lavoro che si allinea perfettamente con la missione della Fondazione Elsass.
Sotto la sua direzione, il laboratorio SMILE (Stella Maris Infant Lab for Early Intervention), con sede al Calambrone, è diventato uno dei centri di riferimento internazionali per la valutazione e il trattamento dei disturbi motori nei neonati con lesioni cerebrali. Il laboratorio è noto per lo sviluppo di tecniche innovative per l’analisi delle funzioni visive e motorie nella prima infanzia e collabora con il General Movements Trust.
Guzzetta è anche alla guida del progetto europeo BornToGetThere, che lavora per ridurre le disuguaglianze nell’accesso alla diagnosi precoce nei diversi sistemi sanitari del continente, promuovendo l’uso di strumenti clinici avanzati anche in aree a bassa copertura sanitaria.
Con oltre 285 pubblicazioni scientifiche, la sua attività ha contribuito a cambiare il modo in cui si affronta la paralisi cerebrale fin dalle prime settimane di vita.