Cronaca

"Ho dissentito e i no-vax mi hanno aggredito"

Enrico Bruni-Cagianelli, 22enne dei Giovani Democratici, ha raccontato sui social la sua brutta esperienza in piazza XX Settembre. Indaga la Digos

La Digos indaga su una aggressione avvenuta durante la manifestazione no-vax che si è tenuta sabato pomeriggio in piazza XX Settembre, di fronte al Comune di Pisa. La vittima è una 22enne dei Giovani Democratici, Enrinco Bruni-Cagianelli, che ha affidato ai social la sua versione di quanto accaduto. L'aggressione sarebbe avvenuta quando Bruni-Cagianelli ha espresso pubblicamente il suo dissenso, di fronte alle parole degli oratori.

"Sono stato aggredito in pieno centro da degli attivisti No-Vax - ha scritto -. Eravamo capitati con un amico di fronte ad un presidio pieno di cartelli che inneggiavano alla "dittatura sanitaria" e a un TSO di stato. Incuriositi decidiamo di fermarci per ascoltare qualche discorso. Dopo una serie di interventi pieni di fake news e ipotesi complottiste, prende il microfono una ragazza che inizia a fare illazioni contro i vaccini. Urla: "stanno sperimentando farmaci su delle persone, su bambini, sapete chi sono stati gli ultimi a fare sperimentazioni su bambini? I nazisti nei campi di concentramento". Premessa: in un paese democratico si deve essere liberi di esprimere i propri pensieri nei limiti della legalità. Avere dubbi sul vaccino è lecito, ma spacciare fake news e sputare sulla memoria di un genocidio è da criminali. In quel momento mi sono tornate alla mente le immagini di Auschwitz e Treblinka, i filmati degli esperimenti sui gemelli fatti dal dottor Mengele nei laboratori nazisti. Ho pensato a quelle 6 milioni di persone brutalmente uccise, alle testimonianze di sopravvissuti come Liliana Segre e di Sami Modiano. Francamente, una parte inconscia di me non ce l'ha fatta a stare zitta. Mi è venuto di urlare "ma non diciamo cazzate! Rispetto". Non avevo neanche avuto modo di capire cosa stesse succedendo che sento gli insulti e poi due colpi vicino al collo"

"Due uomini sulla cinquantina si erano avvicinati di scatto - prosegue il racconto del giovane dem - e sputando verso di me mi stavano spintonando, minacciandomi e insultandomi pesantemente. Le frasi erano tipo "dove ce l'hai la siringa? Fammi vedere che ti ci buco". Mentre stavo per cadere a terra dalle manate dei due signori, la polizia corre verso di noi allontanando queste due persone. Forse sarebbe andata diversamente se mi fossi limitato a esprimere il mio dissenso sui social, come altri hanno fatto in questi mesi, ma di fronte a tali paragoni non si può restare in silenzio".

"Nel nostro paese - ha concluso Bruni-Cagianelli -, grazie a chi ha combattuto il nazismo, persone del genere possono anche riunirsi in piazza e gridare alla dittatura sanitaria. Ma sentire paragonare un vaccino che salva vite agli esperimenti dei medici nazisti nei campi di concentramento è qualcosa che fa gelare il sangue. Non è giusto, non è accettabile, è necessario urlarlo in ogni piazza e opporsi senza paura".