Politica

Pisa, hotel studenteschi al posto dei dipartimenti

Dalla vendita dell’ex Chimica agli interventi su Porta a Mare e Caserma Artale, si moltiplicano le operazioni per alloggi privati.

Si alza la voce del gruppo "Una città in comune" contro le operazioni immobiliari che stanno interessando alcune aree strategiche di Pisa. L’ultima riguarda l’ex Dipartimento di Chimica, che l’Università ha messo in vendita per circa sette milioni e mezzo di euro. L’obiettivo è chiaro: trasformarlo in un hotel studentesco, grazie a un accordo con il Comune per il cambio di destinazione d’uso.

"Questa è solo l’ultima tappa di un percorso che denunciamo da tempo", ha detto Ciccio Auletta. "La speculazione immobiliare sta divorando la nostra città e i suoi effetti saranno devastanti".

In città sono già previsti centinaia di nuovi posti letto in strutture analoghe. A Porta a Mare, la società Finint Investment – legata al gruppo Banca Finint – realizzerà uno studentato da 372 posti. Interventi simili sono stati già avviati a Padova, Modena e Trieste. A questi si aggiungono i progetti nella ex Caserma Artale, per altre centinaia di letti.

."Si sta realizzando ciò che abbiamo più volte denunciato: una speculazione da manuale, con la benedizione della Giunta Conti", ha aggiunto Auletta

A pochi passi da queste aree c’è anche il Dipartimento di Biologia, destinato alla dismissione in vista del nuovo polo universitario a Cisanello. Poi ci sono gli interventi sull’ex Santa Chiara, operazione che coinvolge centinaia di milioni di euro. E ancora incerta resta la sorte dell’ex residenza studentesca Paradisa. "Nonostante le nostre ripetute richieste di chiarezza e trasparenza, non si sa ancora nulla rispetto a quali Fondi immobiliari vogliano acquistare l’immobile", ha sottolineato Auletta.

"Stiamo parlando di quasi mille posti letto per studenti e studentesse a prezzi di mercato", ha continuato. "Tutto questo mentre un posto letto a Pisa costa oggi tra i 350 e i 400 euro, mancano centinaia di alloggi per gli studenti vincitori di borsa e i finanziamenti pubblici per il diritto allo studio sono in calo".

Il rischio, secondo Auletta, è quello di uno stravolgimento della città: "Studiare sta diventando un privilegio riservato a chi ha una copertura familiare. Pisa stende il tappeto rosso alla speculazione e contribuisce a ledere il diritto allo studio".

Serve, per il gruppo, una riflessione sul ruolo della città: "Le persone che studiano a Pisa non devono essere trattate come fonte di mero introito economico e relegate in determinati quartieri. Una città universitaria deve integrare chi studia nel suo tessuto sociale".

"La gestione delle politiche abitative studentesche è una responsabilità enorme", ha concluso Auletta, "significa colmare i divari, creare opportunità, garantire davvero il diritto allo studio"