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I Comitati cittadini chiedono di essere coinvolti

Il Coordinamento ha individuato tra le priorità di intervento la movida, l’ordine pubblico, la sicurezza, la mobilità e l’ambiente

Il Coordinamento dei Comitati cittadini di Pisa ha compiuto il quinto anno di vita. Ne fanno parte al momento cinque Comitati presenti da tempo sul territorio: residenti del Quartiere di Santa Maria, Mezzogiorno, la Cittadella per la qualità della vita, Il Muretto-Porta a Mare e Quartiere I Passi.

Nei giorni scorsi si è proceduto alla nomina del presidente pro tempore del Coordinamento, nella persona di Francesco Pozzi, presidente del Comitato S.Maria, che viene designato, a rotazione, per un anno, e sostituisce Elisa Santucci presidente del Muretto-Porta a Mare. Il nuovo presidente, già in carica nel 2015, sarà coadiuvato, nel ruolo di vicepresidente, da Michele Fabozzi, presidente del Quartiere I Passi.

Il Coordinamento ha individuato tra le priorità di intervento la movida, l’ordine pubblico, la sicurezza, la mobilità e l’ambiente.

"Facendo seguito all’annunciata decisione del Prefetto di convocare una riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica in merito al gravissimo fatto avvenuto nei giorni scorsi a danno di una ragazza sedicenne in coma dopo una serata a base di alcol e droga a Pisa, il Presidente del Coordinamento ha chiesto formalmente di convocare anche il Coordinamento dei comitati cittadini per rappresentare la voce dei residenti". La lettera è stata inviata per conoscenza anche al Sindaco.

"Nell’occasione verrà dato un contributo specifico per combattere il fenomeno della mala movida, che non solo arreca violazione dei diritti dei residenti al riposo e alla quiete, ma crea situazioni diffuse di illegalità con effetti altamente nocivi sulla salute e sulla vita stessa degli utenti".

Il Coordinamento è del parere, da tempo, che a Pisa serva un “progetto organico” sull’ordine pubblico e la sicurezza, che coinvolga le autorità, le istituzioni e gli enti competenti, da elaborare sotto forma di un “patto di civile convivenza”, anche con il contributo degli esercenti privati e della popolazione residente.