Il Comitato dei residenti del Quartiere di Santa Maria ha chiesto al Sindaco e agli Assessori competenti un confronto urgente su una serie di questioni che, spiegano, restano aperte da mesi. Nel documento diffuso si legge che "i residenti non sono stati ascoltati", nonostante il dibattito sul nuovo regolamento per gli spazi esterni dei locali sia ormai avviato.
Confcommercio Pisa ha denunciato l’assenza di regole uniformi per dehors e strutture, mentre l’assessore Pesciatini ha detto che "verranno convocate le associazioni di categoria per aggiornarle sul percorso in corso" e ha aggiunto che occorre "un contemperamento degli interessi in campo". Il Comitato replica però che ancora una volta i cittadini restano esclusi da decisioni che riguardano la loro quotidianità.
Dalle verifiche su circa 400 pratiche sono emerse strutture abusive da smontare. I residenti segnalano da tempo che irregolarità e dehors fuori misura rendono difficili gli spostamenti soprattutto in Via Santa Maria e Via dei Mille. Hanno proposto sigilli a terra "per delimitare in modo inequivocabile gli spazi concessi", superando confini variabili in base alle esigenze del turismo. L’attuale configurazione, sostengono, ostacola anche "il passaggio delle ambulanze, delle auto della polizia e dei Vigili del Fuoco". Da qui la richiesta di "controlli sistematici", mai attuati in modo sufficiente.
Il Comitato interviene anche sull’aumento della TARI, che registra un +7%. Un dato che colloca Pisa tra i capoluoghi più costosi. "È assurdo pagare a Pisa più che a Genova e Napoli", scrivono, proponendo una tariffazione basata sul conferimento effettivo. Chiedono inoltre che contribuiscano anche "categorie non residenti che producono rifiuti", come studenti, pendolari e turisti, stimati in 60.000 ingressi giornalieri.
Sul tema dei cassonetti, i residenti sollecitano un ampliamento delle postazioni differenziate per residenti e attività commerciali e spiegano che "le regole devono essere unificate per evitare sperequazioni".
Riferimento anche alla proposta dell’Università per introdurre la Zona 30 sui Lungarni. Il Comitato la definisce "un passo significativo verso una mobilità più sicura", ma chiede un’estensione al centro storico, dove la velocità è già molto ridotta. In ZTL, ricordano, con la presenza costante di turisti, biciclette, monopattini e carrozze, la velocità reale "è quella a passo d’uomo o a passo di cavallo".
Sui permessi ZTL resta forte la critica: la riduzione attuata è ritenuta minima. Si chiede un tavolo tecnico Comune–Pisamo–Comitati. Tra le proposte figurano il divieto di sosta per clienti di alberghi e B&B, il rispetto delle fasce orarie per la distribuzione merci e l’uso di mezzi elettrici.
I residenti chiedono inoltre l’inversione del senso di marcia in Via Derna, già autorizzata ma mai realizzata, e criticano la mancata applicazione dei contrassegni colorati per la sosta, deliberati dal Consiglio comunale ma "rimasti una parola al vento".