"Invito Marco Biondi a fermarci insieme". L'appello arriva dal candidato alla segreteria dell'Unione comunale del Pd di Pisa Mario Iannella che si rivolge all'altro aspirante alla segreteria, candidato per l'area Schlein.
"Dalla prima assemblea, svolta contro le indicazioni degli organi di garanzia - scrive in una nota Iannella, candidato per la mozione “Per un PD che sappia cambiare Pisa” - non abbiamo mai partecipato e non parteciperemo a un congresso che si sta svolgendo in un clima di evidente illegittimità e irregolarità".
"Il rinvio del congresso di San Marco, con l’esclusione dal voto di molti iscritti, tra cui il segretario provinciale, la segretaria di circolo e un componente della commissione di garanzia, il mancato avviso del congresso al Cep, che si è svolto senza informare uno dei candidati e senza nemmeno consentire a un iscritto di leggere la comunicazione del perché non partecipavamo a quel congresso; il rinvio all’ultimo minuto del congresso di Riglione, con lo stesso metodo già ritenuto non valido proprio a San Marco: tutto ciò - scrive Iannella in una nota- è sintomo di una gestione arbitraria e profondamente ingiusta. È inaccettabile usare due pesi e due misure, ledendo il diritto al voto degli iscritti e compromettendo la legittimità dell’intero percorso".
"La Commissione di Garanzia - aggiunge il candidato- ha certificato che non esiste un’anagrafe univoca e stabilizzata degli iscritti. I responsabili dell’anagrafe hanno escluso la possibilità di utilizzare questi dati per il voto, mentre le richieste di chiarimento della Commissione sono rimaste senza risposta. Apprendo che la Commissione di Garanzia sta conducendo approfondimenti sulle condotte di entrambi i candidati, adottando anche provvedimenti cautelari per garantirsi il tempo necessario a tali verifiche. Continuerò a partecipare alle audizioni, convinto che da esse emergerà la correttezza del comportamento da me tenuto".
"Nel frattempo - prosegue Iannella- arrivano segnali inequivocabili che nei congressi già svolti il diritto al voto sia stato ampiamente violato. Non si può procedere in questo caos. Gli unici a crederci sembrano essere i componenti della Commissione Congresso che, pur confermando le nostre contestazioni, modificano l’anagrafe a seggi aperti e cambiano perfino il numero dei delegati. Ieri, nonostante le indicazioni che ne annullavano l'anagrafe, hanno tenuto l'ennesimo congresso di circolo illegittimo. Avete mai visto un’elezione in cui si modificano l’elettorato attivo e quello passivo durante lo svolgimento delle votazioni?".
"Avremmo voluto confrontarci sui contenuti, sui profili e sulle idee dei candidati, sui rapporti con Firenze e con le istituzioni locali. Ma questo - scrive ancora Iannella- è possibile solo nel rispetto di regole certe. È gravissimo che si arrivi perfino a chiedere formalmente a un iscritto di rivolgersi all’autorità giudiziaria per tutelarsi da comportamenti subiti durante il congresso, che metterebbero a rischio la sua sicurezza personale".
"Invito Marco Biondi a fermarci insieme - conclude Iannella- Non ci sono le condizioni per andare avanti, rischiamo una frattura insanabile. Facciamo entrambi un passo indietro, per permettere al Partito di ripartire davvero. Se ciò non accadrà, non parteciperemo a un processo profondamente viziato. Ma continueremo, in ogni sede, a chiedere che sia rispettato e garantito il diritto degli iscritti a un congresso democratico, vero, legittimo".