Cronaca

Idrocarburi nel fiume Morto, la conferma da Arpat

Lo sversamento degli idrocarburi nel fiume che scorre a fianco via di Gello era stato segnalato a seguito dell'evento alluvionale del 10 settembre

Zona del fiume Morto a monte del ponte di Via di Gello (foto Arpat)

L'agenzia regionale per l'ambiente intervenne per valutare la situazione e per effettuare campionamenti pochi giorni dopo l'alluvione. Per la precisione nel pomeriggio del 12 settembre, all'altezza del ponte sul fiume Morto in via di Gello, a sud di Pisa, furono effettuati i prelievi e valutata l'origine degli idrocarburi, imputabile alla vicina caserma Gamerra.

"L’iridescenza era visibile per un tratto di circa 15 metri - hanno riferito questa mattina da Arpat - a monte e a valle del ponte stesso. A valle del ponte (lato Comune di Pisa) è presente uno scarico della fognatura bianca parallela a via di Gello, presso il quale era visibile la stessa tipologia di iridescenza".

"Sono stati prelevati due campioni di acqua superficiale - hanno quindi spiegato dall'agenzia -, uno nella zona di immissione dello scarico della fognatura bianca nel fiume ed uno nella zona centrale del fiume (a monte del ponte di via di Gello), i cui risultati analitici hanno confermato la presenza di idrocarburi pesanti in concentrazione maggiore nel campione prelevato all’uscita dello scarico della fognatura proveniente da Via di Gello. Di tali accertamenti è stata data comunicazione alla Regione Toscana ed al Comune di Pisa, ai fini di una discussione nell’ambito del procedimento di bonifica, in buona parte già attivato, da parte della caserma Gamerra di via di Gello".