Politica

"Il Comune mette in vendita case popolari abitate"

"Diritti in Comune" accusa l’amministrazione di voler alienare 382 alloggi ERP, di cui 364 abitati, per fare cassa con il bilancio.

Si riaccende lo scontro politico sul fronte dell’edilizia pubblica. Il gruppo Diritti in Comune – Una città in comune / Rifondazione Comunista ha criticato duramente la scelta dell’amministrazione di inserire nel piano delle alienazioni del bilancio comunale 382 alloggi ERP, le cosiddette case popolari, di cui 364 risultano attualmente abitate.

Secondo il gruppo, si tratta di un provvedimento che "non tiene conto del bisogno abitativo reale". "APES – si legge nella nota – ha iniziato a dicembre 2024 a inviare lettere per la manifestazione di interesse agli inquilini, ma dopo un anno e oltre duecento lettere inviate, solo ventuno persone hanno risposto".

Il movimento politico parla di "una scelta paradossale" e contesta la decisione di classificare come patrimonio alienabile immobili che ospitano famiglie. "In un paese dove solo il 3% del patrimonio immobiliare è pubblico – ha spiegato il gruppo – si decide di vendere case popolari già abitate, mentre a Pisa oltre 800 persone attendono una nuova assegnazione e nel 2024 ne sono state fatte appena 56".

Per "Diritti in Comune", la vendita non avrebbe alcuna finalità sociale ma risponderebbe solo a logiche contabili: "Il piano delle alienazioni serve per iscrivere potenziali entrate a bilancio, con cui poi immaginare spese per grandi opere e interventi. Ma se gli incassi non arriveranno, niente potrà essere realizzato".

La conclusione è una critica diretta alla giunta: "Si sta mettendo in vendita un patrimonio indispensabile come le case popolari, oppure si sta raccontando un progetto che non potrà mai concretizzarsi. Sarebbe il momento di fare scelte che tutelino chi a Pisa ci vive, non chi Pisa se la compra".