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"Il Comune si è rivolto al tribunale fallimentare"

L'amministrazione in risposta a Auletta e Ricci sul caso delle fideiussioni con Union Credit: "Comune riconosciuto creditore per 2,8 milioni di euro"

"La Sviluppo Navicelli nata, fra costruttori pisani, per realizzare la previsione di sviluppo urbanistico (strade, marciapiedi, infrastrutture, sottoservizi) dell’area dei cantieri lungo il canale dei Navicelli, quando è fallita, aveva da realizzare opere per il Comune, di 2,8 milioni. Il Comune di Pisa  -come precisato in una nota dello stesso ente- si è rivolto subito a chi aveva prodotto la fideiussione, scoprendo che il soggetto non era più attivo. E che Sviluppo Navicelli non aveva informato di questo, come avrebbe dovuto, il Comune. Allora il Comune si è rivolto al tribunale fallimentare vedendosi riconosciuto come creditore per 2,8 milioni. Avanzando così la richiesta a chi eventualmente subentrasse nel fallimento"

“Con riferimento a quanto accaduto -dice l'assessore Andrea Serfogli- si è dato mandato al Segretario Comunale di porre in essere un’attenta verifica di tutte le fideiussioni in essere a garanzia del corretto adempimento delle obbligazioni convenzionali di tutti gli interventi di opere di urbanizzazione primaria legate agli interventi urbanistico-edilizi”.

"Quando un costruttore - precisa il Comune in una nota- esegue opere, il Comune chiede che i lavori a scomputo (o i soldi) siano garantiti da apposita fideiussione. Quando il costruttore in questione realizza compiutamente le opere a scomputo, il Comune restituisce (svincola) la fideiussione. Se il costruttore non esegue le opere (o non paga il corrispettivo), il Comune si rivale sulla fideiussione. Se, per motivi vari, la fideiussione non è escutibile, il Comune chiede al costruttore il reintegro con una nuova fideiussione o il pagamento degli oneri. Se il costruttore nel frattempo è fallito, il Comune, se ammesso fra i creditori del fallimento, si rifà su chi eventualmente subentra al fallimento".

"Queste situazioni di difficoltà economiche, concordati e fallimenti -conclude la nota dell'ente- si sono moltiplicate, almeno negli ultimi sette anni, a causa della crisi economica".