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Il dna del pane toscano

Uno studio dell’Università di Pisa rivela le caratteristiche peculiari e benefiche di questo alimento. La ricerca pubblicata su una importante rivista

Un team dell’università di Pisa ha sequenziato il Dna delle popolazioni di lieviti e batteri lattici del pane toscano, rivelando le potenziali proprietà salutistiche di questo alimento. Lo studio, coordinato dalla dottoressa Monica Agnolucci del dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali e condotto insieme a Michela Palla, Caterina Cristani e alla professoressa Manuela Giovannetti, è stata pubblicato sull’International Journal of Food Microbiology e fornisce i primi dati in assoluto sull’impasto acido naturale, detto anche lievito madre, del pane toscano Dop.

“Abbiamo lavorato per isolare e identificare i microrganismi autoctoni che sono alla base della produzione del pane toscano, dai quali abbiamo estratto il Dna - spiega Monica Agnolucci – che abbiamo quindi sequenziato e depositato nell’European Nucleotide Archive, una banca genetica internazionale”.

Le ricercatrici hanno isolato di più di 500 ceppi di lieviti e batteri lattici dal lievito madre per studiarne le proprietà funzionali e salutistiche, come la capacità di degradare i fitati, sostanze antinutrizionali che impediscono l’assorbimento di minerali come il ferro, lo zinco e il calcio. Attraverso lo studio del Dna è stato così individuato il complesso sistema biologico, in cui sono presenti diversi generi, specie e ceppi di lieviti e di batteri lattici omo ed eterofermentati che, con i prodotti del loro metabolismo, conferiscono al pane toscano peculiari caratteri tecnologici, organolettici e nutrizionali.

“A questo punto la nostra ricerca si concentrerà in particolare sui ceppi microbici che hanno mostrato di essere capaci di degradare componenti come i fitati, l’amido e le proteine - spiega Monica Agnolucci - con l’obiettivo futuro di produrre pane toscano e prodotti da forno con alto valore salutistico”.