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Il dottor De Vito saluta Stella Maris dopo 44 anni

Un arrivederci commosso quello del direttore sanitario della Fondazione, salutato dal presidente Maffei. Al suo posto arriva il dottor Paladino

Il saluto al dottor De Vito

Dopo oltre 40 anni di servizio, la Fondazione Stella Maris ha salutato il proprio direttore sanitario, che ha raggiunto il pensionamento: si tratta del dottor Giuseppe De Vito, salutato non solo dai vertici amministrativi e quelli medico-scientifici, ma anche dai tanti colleghi.

"In questi 44 anni a Stella Maris, il dottor De Vito - ha detto il presidente della Fondazione, Giuliano Maffei - ha rappresentato un riferimento molto importante, competente e affidabile per me e il Cda, ma direi per tutti noi, grazie proprio a quel suo carattere puntiglioso, meticoloso, a volte anche spigoloso, e anche grazie alla sua passione per il nostro lavoro e alla sua determinazione che, per la posizione che ricopre, rappresentano un vero punto di forza".

"Per i vari problemi che in questi anni sono capitati mi sono spesso rivolto al dottor De Vito, sapendo che la sua preparazione professionale, il suo buon senso e il suo consiglio mi avrebbero aiutato - ha aggiunto - spero che questo rapporto di stima e di amicizia possa continuare anche dopo il suo pensionamento. Non mi sono opposto al suo desiderio di fare il nonno, di fronte al quale non posso che inchinarmi".

Maffei ha poi ricordato anche il suo importante impegno associativo. "Grazie Giuseppe per tutto ciò che anche attraverso l’Associazione Amici della Stella Maris hai saputo fare e donare sempre con umanità - ha ricordato - tutti noi te ne siamo grati, i bambini, i ragazzi e le loro famiglie te ne sono grati. Sii felice a fare il pensionato e, soprattutto, a fare il nonno perché ciò ti farà sentire più giovane".

Insieme ai saluti, è stato presentato anche il nuovo direttore, ovvero il dottor Giuseppe Paladino. "Il presidente e tutti i dipendenti di Stella Maris sono certi che il dottor Paladino continuerà il lavoro nel solco tracciato dal suo predecessore - hanno scritto dalla Fondazione - con lo stesso impegno e la stessa passione".