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Il giorno in cui gli Alleati entrarono in città

2 settembre 1944, Pisa festeggia il 77esimo anniversario della Liberazione di Pisa dal nazifascismo. La cerimonia principale in piazza XX Settembre

Si è svolta stamattina la cerimonia per il 77esimo anniversario della Liberazione di Pisa. Le celebrazioni sono state organizzate dal Comune di Pisa con la partecipazione della Comunità Ebraica di Pisa, del Comitato Provinciale Anpi di Pisa e di Via Libera.

A conclusione del programma di iniziative svolte in diverse parti della città, sotto le Logge di Palazzo Gambacorti si è tenuta la deposizione di una corona di alloro alla lapide in ricordo dei caduti, alla presenza delle autorità civili e militari. Sono intervenuti, fra gli altri, il sindaco di Pisa Michele Conti, il presidente della Provincia di Pisa Massimiliano Angori, il presidente del consiglio comunale di Pisa Alessandro Gennai, il presidente del Comitato provinciale Anpi di Pisa Bruno Possenti e l'assessora regionale Alessandra Nardini.

"La ricorrenza storica segna la fine di un Agosto drammatico per i pisani, in cui protagonisti furono la fame, la paura, i bombardamenti, la morte" ha ricordato nel suo intervento il primo cittadino, che ha sottolineato anche l'impegno nella ricostruzione avuto da persone quali Italo Bargagna, Vittorio Galluzzi, Renato Pagni e Enrico Pistolesi.

“Le celebrazioni in ricordo della Liberazione dall’occupazione nazifascista - queste le parole dell'assessora Nardini - sono un momento bello e importante perché ci ricordano quanto sia fondamentale, ancora oggi, scegliere di stare dalla parte giusta, quella della libertà, della democrazia, della pace. Le partigiane e i partigiani che contribuirono a liberare dall’oppressione e dalla dittatura, con il loro sacrificio e il loro impegno, ci hanno voluto lasciare il messaggio di non voltare le spalle di fronte alla guerra, alle discriminazioni, alle violenze, alle ingiustizie”.

“Ogni anno – ha ricordato Nardini – queste celebrazioni giungono a pochi giorni da una data infausta, quella del 5 Settembre 1938, quando Vittorio Emanuele III scrisse una delle pagine più buie e vergognose della storia italiana con la firma, proprio dalla tenuta di San Rossore, delle leggi razziali contro gli ebrei. Anche per questo è un dovere partecipare alle celebrazioni nella città di Pisa, così come è un dovere ricordare la Resistenza e la lotta di Liberazione grazie alle quali il nostro Paese riscattò le vergogne della guerra e delle persecuzioni”.

“L’orrore delle leggi razziali – ha concluso l'assessora – è una macchia nera nella nostra vicenda nazionale che non dobbiamo dimenticare, perché è necessario che le nuove generazioni conoscano la vergogna di quegli anni affinché mai più possano ripetersi. Continueremo a impegnarci per promuovere la conoscenza e l'approfondimento della Costituzione, come già avviene grazie all'Anpi nelle scuole del territorio pisano, estendendo questo impegno a tutto il territorio regionale, perché riteniamo prioritario diffondere i valori e i principi contenuti nostra nostra carta costituzionale, repubblicana e antifascista".