Attualità

Il mondo dell'ippica alza la voce

Operatori del settore in piazza per chiedere al Governo di poter ripartire. Il sindaco: "Da queste attività ricadono sul territorio circa 10 milioni di euro all’anno"

"Senza corse non c'è speranza" si legge in uno degli striscioni esposti questa mattina dagli operatori dell’ippica, scesi in piazza per chiedere al Governo di poter ripartire. 

I manifestanti hanno incontrato il sindaco Michele Conti di fronte al palazzo comunale: "Sono sceso in piazza al fianco degli operatori dell’ippica che chiedono al Governo di poter ripartire - scrive il primo cittadino su Facebook- Dall’ultimo Rapporto di Sostenibilità sull’ippica pisana si rileva che da queste attività ricadono sul territorio circa 10 milioni di euro all’anno. La presenza di 500 cavalli a Barbaricina durante l’intero arco dell’anno vuol dire lavoro per molte persone (maestranze della società ippica, fantini, allenatori, artieri, veterinari, sellai, , maniscalchi, affittacamere, farmacisti e perfino giornalai) ma significa anche un forte aiuto all’agricoltura del territorio Stupisce come, fra le norme rese note dal governo, non si sia mai fatto cenno a un’attività importante, sotto il profilo sportivo ed economico, come quella ippica. Il comprensorio pisano è particolarmente sensibile a questo problema poiché presenta quasi mille cavalli che si allenano nei centri di Barbaricina per il galoppo e nell’area di Migliarino per il trotto e che hanno continuato questa loro attività di preparazione in questi due mesi con oneri evidenti per le scuderie. Confido che quanto prima venga consentita l’apertura degli ippodromi - conclude Conti- chiediamo questo al Ministro Bellanova che ha la competenza in materia, naturalmente a porte chiuse fino a quando le norme sanitarie lo richiederanno, per consentire anche alle scuderie presenti nel nostro comprensorio di continuare la loro attività agonistica dalla quale deriva il loro sostentamento".