“Il buio oltre la rete”. È questo il nome della nuova campagna promossa dal Movimento No Base, insieme a Libera Pisa, Legambiente, Altreconomia e all’Osservatorio contro la militarizzazione delle Scuole e delle Università, per chiedere chiarezza sul progetto della nuova base militare di San Piero a Grado e Pontedera.
Durante la conferenza stampa, i rappresentanti del movimento hanno denunciato quella che definiscono “una condizione di opacità e di silenzio istituzionale che dura ormai da anni”. Secondo il gruppo, “da quando è stato avviato il progetto della base, il Governo e le autorità competenti hanno sistematicamente negato o eluso la pubblicazione di documenti fondamentali: piani finanziari, cronoprogrammi, relazioni del commissario straordinario, studi tecnici e accordi operativi”.
La campagna parte con una richiesta di accesso civico generalizzato al Governo e al Ministero della Difesa, per ottenere tutti gli atti relativi alla nuova base: “dalla nota del Ministero delle Infrastrutture del 2022, in cui si nomina il commissario straordinario, fino al piano economico da 520 milioni di euro e allo studio di prefattibilità tecnica”.
“I cittadini hanno il diritto di sapere come e perché si trasformano i loro spazi, con quali risorse pubbliche e con quali impatti ambientali e sociali”, hanno spiegato i promotori, sottolineando che “la base non è un semplice insediamento, ma un luogo pensato per ospitare reparti militari delle forze speciali come Gis e Tuscania, parte di un progetto più ampio di riarmo del Paese”.
Il movimento ha chiesto inoltre ai sindaci dei Comuni interessati, ai consiglieri comunali e regionali e al presidente del Parco di San Rossore, Giovanni Bani, di unirsi alla richiesta di trasparenza e di fare propria la domanda di accesso agli atti.
“È il momento di fare luce su quei progetti che per troppo tempo sono rimasti nei cassetti di chi lavora alla costruzione dell’hub militare toscano – hanno concluso –. È tempo che tutti i cittadini decidano sul futuro del proprio territorio”