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Il segno della guerra sul Lungarno Galilei

Nel cuore del centro storico le macerie di un antico palazzo. Il comune di Pisa da tempo sta cercando di convincere il proprietario dell'area

Sono trascorsi più di 70 anni dalla fine della Seconda Guerra mondiale, ma ancora sono presenti a Pisa le tracce dei bombardamenti. Passeggiando sui Lungarni, a due passi dal Giardino Scotto, la continuità dei palazzi viene interrotta da un vuoto architettonico, occupato dai frammenti di mura di un edificio sventrato dalle bombe e dal dilagare della vegetazione incolta.

Si tratta di palazzo Corsini crollato nel 1944 e mai ricostruito. Il mancato restauro del rudere è da anni al centro di una controversia legale tra il proprietario Giuseppe Pampana e l’amministrazione comunale, con carte bollate e avvocati. Denunce, diffide, appelli, repliche e ricorsi.

Il progetto di recupero dell’area prevederebbe la ricostruzione del palazzo, riprendendo la struttura architettonica originaria, in continuità con il restauro della parte dell’edificio che si affaccia direttamente sul Giardino Scotto.

In una città che ha vede nel turismo una delle sue maggiori risorse, questo retaggio bellico compromette l’armonia di uno dei luoghi più rappresentativi e belli. I Lungarni sono, infatti, stati raccontati ed esaltati in tutta la loro maestosità artistica e luminosità da poeti e letterati tra i quali Carducci, Fucini, Leopardi, Manzoni e Montesquieu.