Una delegazione del movimento degli studenti per la Palestina prenderà parte alla prossima seduta del Senato accademico, a cui presenzierà anche il Consiglio d'amministrazione universitario. Lo ha deciso la stessa assemblea, che si è svolta al palazzo del Rettorato mentre all'esterno, sul Lungarno, studenti e studentesse hanno nuovamente manifestato in solidarietà con la popolazione palestinese.
La seduta, che discuterà gli accordi che l’Università di Pisa intrattiene con le università israeliane e con le industrie di produzione militare, verrà anche trasmessa in streaming.
"Questo è un ulteriore risultato della nostra perseveranza, oltre che della comunità accademica e della cittadinanza solidale e partecipe - hanno commentato gli studenti e le studentesse per la Palestina - quanto ottenuto è la dimostrazione che, facendo valere la verità e la giustizia delle nostre ragioni, possiamo cambiare le cose e realizzare degli spazi politici di discussione e decisionalità sulle complicità tra le nostre istituzioni e le istituzioni israeliane che sostengono e promuovono il genocidio".
"Allo stesso tempo non ci riteniamo ancora soddisfattI - hanno aggiunto - in primo luogo perché ci aspettiamo di ottene reazioni concrete da parte della nostra Università rispetto alle nostre rivendicazioni; in secondo luogo, perché il Senato ha deciso di convocare questa riunione per il 13 Giugno, posticipandola rispetto alla richiesta del movimento. Questa decisione conferma il fatto che non viene colta l’urgenza straordinaria di dover prendere immediatamente azioni concrete, mentre a Gaza continua il genocidio e a Rafah e nelle cosiddette zone sicure si bombardano persino le tendopoli".
Quindi, l'invito rivolto a tutta la comunità accademica e alla cittadinanza a partecipare all'accampata alla biblioteca di Antichistica per mettere a punto l'organizzazione in vista del 13 Giugno. "Dobbiamo far sentire l’urgenza alla nostra Università di prendere decisioni concrete per invertire la direzione di un sapere che non può rimanere neutrale e indifferente - hanno concluso - l’accademia può e deve dimostrare di condividere quello per cui migliaia di persone in questa città manifestano da mesi: che insieme possiamo far qualcosa per fermare il genocidio e che la nostra Università ha una responsabilità storica".