Anche il Comune di Pisa rinunci al taser in dotazione alla Polizia Municipale. È la richiesta avanzata dal consigliere di minoranza del Partito Democratico Enrico Bruni, che dopo gli avvenimenti di Genova ha chiesto di prendere esempio dall'amministrazione ligure.
Infatti, a Genova la sindaca Silvia Salis ha deciso di porre fine alla sperimentazione nell'uso dell'arma, avviata nel 2022, dopo che in un mese tre persone sono morte a seguito del suo utilizzo. Una delle quali, appunto, proprio a Genova.
"È una decisione fondata sul principio di precauzione e sulla tutela della vita - ha detto Bruni - valori che non indeboliscono la sicurezza, ma la rafforzano. Anche per questo chiediamo ancora una volta che il nostro Comune riveda quanto prima le proprie scelte e ritiri il taser dalla dotazione della Polizia Municipale. Un'arma a impulsi elettrici non è un gadget tecnologico: comporta rischi rilevanti per i cittadini, soprattutto se fragili, in stato di agitazione o con patologie".
"La sicurezza urbana non passa dall’aumento delle armi, ma dalla qualità degli interventi - ha aggiunto - Genova lo ha affermato con chiarezza: più prevenzione, migliore illuminazione e cura degli spazi. È questo il modello che abbiamo proposto e continuiamo a rilanciare per Pisa. Ai nostri agenti servono strumenti che riducano i rischi, non che li amplifichino: body-cam per documentare gli interventi, giubbotti protettivi e addestramento adeguato".
"Il sindaco Conti guardi cosa fatto dalla sua collega genovese e avvii un percorso nelle commissioni consiliari preposte per la modifica del regolamento - ha concluso - non è un passo indietro: è un passo in avanti verso una sicurezza davvero efficace e rispettosa dei diritti. Pisa può e deve dimostrare maturità istituzionale, seguendo l’esempio di Genova".