Sono quasi 3500, con una media di 28 allievi a testa, gli insegnanti di tutta Italia che hanno aderito all’iniziativa La Normale va a scuola prenotando una o più lezioni online con i professori della Scuola Normale Superiore.
"Un numero ben oltre le più rosee aspettative - si legge nella nota della Scuola Normale superiore - che prospetta la partecipazione di quasi centomila studenti alle lezioni gratuite tenute in diretta sul web dai professori della Scuola universitaria pisana resisi disponibili nei giorni scorsi a supportare licei e istituti scolastici nella didattica a distanza. Insegnanti di tutte le Regioni d’Italia hanno inviato le loro richieste, scegliendo tra 11 discipline, ciascuna con alcuni argomenti in programma, per un totale di 29 professori e ricercatori della Normale coinvolti e quasi 200 lezioni in diretta".
Prima lezione in streaming, questa mattina con il fisico sperimentale Luigi Rolandi sugli acceleratori gravitazionali e fisica delle particelle, con circa 240 studenti delle scuole superiori.
Domani è il turno del Direttore della Normale, Luigi Ambrosio, che terrà una lezione sulla Teoria dei Giochi per centinaia di studenti delle classi quarte e quinte di moltissime scuole superiori d’Italia. Sempre venerdì lezioni sulla materia oscura del fisico-matematico Enrico Trincherini e sulla democrazia e i suoi cambiamenti di Andrea Felicetti.
Le più gettonate sono le lezioni di biologia sul Dna, di fisica sulla meccanica quantistica e di letteratura italiana, con platee virtuali di decine di migliaia tra studenti e docenti.
“La grande risposta che ci è arrivata dalle nostre scuole ci spinge sin da ora a pensare che questa iniziativa dovrà in qualche modo proseguire anche al termine dell’emergenza - hanno scritto il direttore e vicedirettore della Normale, Luigi Ambrosio e Mario Piazza agli insegnanti che hanno aderito all’iniziativa -. Gli strumenti di didattica a distanza che stiamo imparando ad utilizzare in questi tempi difficili ci permetteranno sicuramente di proseguire il nostro dialogo e di assicurare la nostra presenza – anche se solo virtuale – nelle classi fisiche che, alla riapertura delle scuole, vorranno accoglierci per continuare il nostro dialogo sulle scienze, sulle lettere, sulla cultura”.