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In strada, per chiedere la rotatoria

Annunciate azioni di protesta per risolvere il caso dello svincolo di San Piero a Grado, "Vinca la sicurezza non la burocrazia"

Entro l’estate il caso dev’essere chiuso, positivamente, con la certezza che i lavori si fanno. Abbiamo tutti l’obbligo morale di non accettare il permanere di una situazione di pericolo. Deve vincere la sicurezza, non la burocrazia. E’ un caso cittadino, non di un quartiere, perché d’estate tutti passiamo da quell’incrocio. Ma lo faremo diventare anche regionale e nazionale. A Pisa abbiamo fatto tutto il possibile, con il sostegno della Prefettura. C’è un impegno del governo ancora disatteso. Con un protocollo d’intesa, firmato quando c’era Tagliente. Con solleciti ripetuti del prefetto Visconti. C’è un progetto definitivo, convalidato da Parco e Soprintendenza. Ora il Governo deve dare il finanziamento perché la Salt realizzi la rotatoria. Il ritardo non è giustificabile, è inaccettabile».

Così il sindaco di Pisa Marco Filippeschi che ieri è intervenuto, insieme alla presidente del Ctp Benedetta di Gaddo e all’assessore ai lavori pubblici Andrea Serfogli, all’assemblea convocata dal Comune e dal Consiglio territoriale di partecipazione n. 2 nel circolo Acli di San Piero a Grado per discutere delle iniziative da prendere per la realizzazione della rotatoria allo svincolo, intersezione fra il raccordo della Strada di Grande comunicazione Firenze-Pisa-Livorno, l’Autostrada A12 e la Strada provinciale N. 2 del Mare, snodo principale per raggiungere il litorale pisano, dove sono accaduti numerosi incidenti stradali.

«C’è già una bella mobilitazione. Abbiamo deciso di aspettare un mese e intanto di organizzare una manifestazione in strada per la seconda metà di marzo – riferisce il Sindaco – se il caso non si sblocca, dopo tante pressioni, organizziamo una protesta clamorosa. Intanto i parlamentari locali stanno facendo pressioni sul Ministero delle infrastrutture e sul Cipe, che deve programmare il finanziamento. Tutti vogliamo il risultato concreto. Ma da oggi in poi siamo costretti ad usare un metodo nuovo, per farci sentire meglio, perché non si può convivere con i pericoli solo per disattenzioni e lentezze"