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Inaugurate le steli per Zerboglio e Tempesti

Durante il raduno degli Alpini di Pisa, Lucca e Livorno è stata celebrata l'intitolazione di due monumenti ai due eroi di guerra nati a Pisa

Il monumento a Zerboglio e Tempesti

Si è tenuto ieri, domenica 25 Maggio, il raduno della sezione Pisa-Lucca-Livorno dell’Associazione Nazionale Alpini, con l’inaugurazione del monumento in largo San Zeno dedicato alle Medaglie d’oro al Valor militare sottotenente Enzo Zerboglio e maresciallo ordinario Ferruccio Tempesti.

"Con questa cerimonia - ha dichiarato il vicesindaco pisano Raffaele Latrofa - Pisa rende omaggio a due suoi figli valorosi insigniti entrambi della Medaglia d’Oro al Valore Militare, la più alta onorificenza che la Patria può riconoscere a chi ha sacrificato se stesso per gli ideali della libertà, della giustizia e dell’onore. Zerboglio e Tempesti rappresentano le virtù più nobili dell’Alpino e testimoniano la forza collettiva di un’Italia capace di opporsi al sopruso, anche a costo della vita. Pisa li accoglie oggi nel suo paesaggio urbano e simbolico, elevando questi monumenti a luoghi del ricordo, della formazione e della gratitudine".

La commemorazione ha preso il via con l’alzabandiera sul Ponte di Mezzo accompagnato dalla fanfara alpina. In seguito, il corteo ha attraversato Borgo Stretto, Borgo Largo e via San Lorenzo fino a piazza Martiri della Libertà, con la deposizione nella chiesa di Santa Caterina di una corona di alloro. Quindi, sono state inaugurate le due steli commemorative in marmo, in ricordo del sacrificio e del coraggio delle due Medaglie al Valore.

Vincenzo Zerboglio fu ufficiale alpino durante la Prima guerra mondiale. Distintosi per il coraggio nelle battaglie sul Monte Pasubio e Monte Grappa, morì eroicamente in combattimento durante la battaglia di Vittorio Veneto. Ferruccio Tempesti, invece, fu sottufficiale del Regio Esercito presto promosso sergente nel secondo Reggimento artiglieria alpina. Combatté nella Seconda guerra mondiale, partecipando alle campagne di Francia, Grecia e Russia. Ferito nella ritirata sul Don, morì in un ospedale di Leopoli.