Cronaca

Incendio Serra, sulle tracce del colpevole

Del caso si sta occupando direttamente il procuratore capo Alessandro Crini. Tutti gli indizi raccolti per chiudere il cerchio sulla mano incendiaria

Procedono a ritmo serrato e coperte dal massimo riserbo le indagini avviate dalla procura di Pisa, al momento contro ignoti, per capire chi abbia dato fuoco al monte Serra la sera di lunedì, provocando un incendio durato tre giorni e che, alimentato dal forte vento di Grecale, ha provocato la distruzione di oltre mille ettari fra bosco e oliveti, più qualche civile abitazione.

Un disastro ambientale ed economico inaccettabile per modalità e vastità, che tutti sperano non resti impunito. Alle indagini lavora 24 ore su 24 un pool di esperti, composto in prevalenza da carabinieri forestali, esperti nell’attività antincendio e carabinieri del nucleo investigativo. Il pool è diretto personalmente dal procuratore capo Alessandro Crini, coadiuvato dalla sostituta Silvia Alemi.

Tanti gli elementi che sono al vaglio del pool, a cominciare dall'incendio appiccato una settimana prima nello stesso punto, che fortunatamente fu domato in poco tempo. Elementi utili alle indagini possono arrivare visionando quanto ripreso dalle telecamere lungo le strade di accesso al monte Serra, da Calci, Buti e Pieve di Compito. 

Si cercano riscontri incrociando tutti i dati: targhe delle auto, telefoni cellulari che hanno agganciato le celle sul monte, precedenti con la giustizia per reati simili, interessi nelle attività di rimboschimento o simili, testimonianze dirette di chi ha notato qualcosa di sospetto.

Una ricerca difficile e minuziosa, anche perché gli inquirenti sono convinti di avere a che fare con qualcuno che conosce il monte palmo a palmo e che sa bene come muoversi, evitando di lasciare tracce dei suoi passiaggi, magari scansando le vie principali e utilizzando un mezzo fuoristrada.