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L'appello dell'ippica pisana: "No ai tagli"

I numeri dell'ippodromo di San Rossore. Bracci Torsi fa appello alla Regione: "Ci aiuti a convincere il Governo a rivedere la sua decisione"

"Si propone un ulteriore taglio senza progetti di riforma e manca un interlocutore con cui parlare. Siamo arrivati all'ultima tappa". a parlare è Cosimo Bracci Torsi, presidente di Alfea, società che gestisce l'ippodromo di San Rossore, che conta più di 450 cavalli, oltre 800 lavoratori tra allevatori, allenatori, fantini, proprietari e veterinari e un indotto alberghiero e di ristorazione per un totale di 10 milioni di euro di utili nel 2014.

Sono i numeri dell'ippica pisana sono stati resi noti dalla società  nel giorno della protesta nazionale contro i tagli annunciati dal governo nella prossima legge di stabilità.

"Faccio un appello alla Regione, anche se non ha competenze in materia -commenta Bracci Torsi- per aiutarci a convincere il Governo a rivedere la
sua decisione ma anche perché la Toscana ha il maggior numero di ippodromi e cavalli da corsa d'Italia e perché è proprietaria dell'area dell'ippodromo pisano e quindi se difende San Rossore difende se stessa".

Secondo il direttore di Alfea Emiliano Piccioni servirebbe "una governance più snella e al passo con i tempi ma dal 2009 ad oggi le giornate di corse sono passate da 2.500 a 1.500, i montepremi da 218 a 97 milioni, i corrispettivi per gli ippodromi da 110 milioni a 57 per questo chiediamo di
azzerare i tagli e di presentare un piano di rilancio con regole chiare e di riformare il settore"