Politica

La base militare è un caso sulle risorse

In consiglio comunale Auletta solleva il caso dei 7 milioni promessi per Coltano, "Non esistono atti ufficiali, solo annunci mai confermati"

Nuova polemica in consiglio comunale sul progetto della base militare nel territorio pisano. Al centro del dibattito l’interpellanza presentata dalla coalizione "Diritti in comune", con cui il consigliere comunale Ciccio Auletta, candidato al consiglio regionale, ha sollevato dubbi sulla reale esistenza dei fondi annunciati per le opere di compensazione a Coltano.

Il riferimento è ai 7 milioni di euro citati lo scorso 5 Marzo dal sindaco Michele Conti, in occasione della presentazione del masterplan per il recupero del borgo. In quella sede Conti aveva parlato di "un finanziamento di 7 milioni di euro come opere di compensazione previste dal progetto della base dei Carabinieri che riguarderà il recupero della Stazione radio di Guglielmo Marconi e delle Stalle del Buontalenti".

Durante la discussione in aula, però, è emerso che non esisterebbero documenti ufficiali che confermano tale stanziamento. Lo ha sottolineato lo stesso Auletta, "Il sindaco, incalzato dalle nostre domande, ha dovuto smentire sé stesso. Non esiste alcun documento ufficiale che preveda uno stanziamento di 7 milioni. Anzi, ha dichiarato di auspicare che il governo possa inserirli nella prossima legge di bilancio".

Auletta ha anche evidenziato l’assenza di risorse per un’altra voce più volte citata in passato, i 120 milioni per la bonifica dell’area Cisam, dove dovrebbe sorgere una parte dell’infrastruttura. "Anche di questi finanziamenti non c’è traccia", ha detto. "L’unica cifra certa è quella di 8,2 milioni di euro già stanziati per la progettazione del primo lotto della base, che costerà complessivamente oltre 250 milioni".

Il consigliere ha poi ricordato l’approvazione, nella legge di bilancio del 2024, dell’emendamento che assegna poteri straordinari al Commissario dell’opera, Massimo Sessa, tra cui la possibilità di affidare incarichi a cinque esperti esterni per un massimo di 50mila euro l’anno ciascuno. "Se pensiamo all’orizzonte temporale di dieci anni, si tratta di un ulteriore costo potenziale da 2,5 milioni di euro", ha spiegato.

Auletta ha concluso rinnovando la contrarietà della sua coalizione al progetto, "Per noi non ci sono zone franche né spazi buoni per questa base. Le risorse pubbliche devono essere usate per le priorità sociali della città: scuola, casa, lavoro, transizione ecologica. Invitiamo il sindaco a non fare dichiarazioni mendaci, ma a chiedere formalmente tutta la documentazione relativa alla progettazione".