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La Città Ecologica, "Variante stadio non esiste più"

L'associazione dopo la seduta della prima commissione consiliare riafferma le proprie convinzioni: "Si realizzi un grande parco urbano"

L'Arena Garibaldi stadio "Romeo Anconetani"

"La sentenza spazza via la variante dello stadio". L'associazione ambientalista La Città Ecologica, dopo la seduta fiume della prima commissione consiliare sulla decisione del Tar della Toscana sulla variante per l'Arena Garibaldi, torna alla carica sul tema stadio e invita l'amministrazione comunale a fare un passo indietro.

Innanzitutto, per l'associazione, la sentenza dei giudici amministrativi segna già un importante precedente. "Si tratta di un riconoscimento del diritto dei cittadini residenti a impugnare una variante urbanistica appellandosi al peggioramento delle proprie condizioni di vita - hanno scritto in una nota - sotto il profilo sia della forte diminuzione di libertà di movimento da e verso le proprie abitazioni, sia del disturbo ambientale".

"La sentenza svuota la previsione di ampliamento a 16.500 posti e di introduzione di nuove superfici commerciali per 5.160 metri quadrati - hanno aggiunto - sono ammessi soltanto interventi di adeguamento dell'impianto, comunque subordinati al rispetto delle disposizioni vigenti. Su questo, il Comune è fuori regola, perché gli ampliamenti fatti non hanno previsto standard".

"Il Comune deve trarre una lezione dalla cocente sconfitta patita per iniziativa di un gruppo di cittadini e di una associazione ambientalista - hanno proseguito - lo stadio può essere realizzato in area almeno in parte già consumata a Ospedaletto, raggiungibile con piste ciclabili e attraverso la linea ferroviaria Pisa-Collesalvetti-Vada, ancora in esercizio per i merci, utilizzabile come tranvia urbana, in modo da ridurre la necessità di parcheggi. Nello spazio di Porta a Lucca, al posto dello stadio deve per noi realizzarsi un grande parco urbano a verde".

Non solo, perché per La Città Ecologica, la sentenza spariglia ulteriormente le carte. "La valutazione svolta da Avalon Real Estate di 4,29 milioni di euro, non ha più nessun valore. Essa si basa infatti sulle previsioni contenute nella variante, dalla potenzialità edificatoria commerciale alla monetizzazione degli standard - hanno concluso - ma la variante non esiste più. Quindi non ci sono né scorciatoie, né scappatoie alla sentenza del Tar: altro che ininfluente. Il Comune piuttosto tragga insegnamento da essa e non ripeta lo stesso errore: voler ampliare lo stadio e introdurre estese superfici commerciali in un luogo che fisicamente non può ospitarle".