La sottosegretario al Ministero dello Sviluppo economico Teresa Bellanova, ha risposto in commissione Attività produttive alle interrogazioni sulla situazione della Ericsson Telecomunicazioni, che avevano al centro la richiesta di informazioni e di intervento sulla procedura di licenziamento collettivo attivata dall'Azienda per 291 dipendenti.
Il Sottosegretario ha confermato che la Ericsson si è dichiarata indisponibile ad incontrare le Regioni insieme al Mise mentre ha portato avanti le procedure e il confronto con i sindacati presso il Ministero del Lavoro.
Ciò, evidentemente, al fine di aggirare una discussione di merito sul progetto industriale e sulle prospettive dell'Azienda. Ed è su questo punto che gli interroganti - i deputati Tullo e Fontanelli, primi firmatari di due interrogazioni -, hanno insistito affinché si chieda conto alla multinazionale svedese degli obblighi che ha in Italia a fronte di non pochi contributi pubblici che ha ricevuto sul piano della ricerca e di progetti d'innovazione.
“Siamo in un settore strategico - hanno ribadito i deputati -, che non è segnato da una crisi di fondo come altri settori, e i dipendenti sono essenzialmente ricercatori che hanno acquisito una importante professionalità. In tal senso non si capisce in base a quale disegno si decida di chiudere sedi e rami di attività”. Per questo Fontanelli e Tullo hanno sottolineato la necessità che “il Governo trovi il modo di farsi sentire, visti i finanziamenti ottenuti o in corso a iniziative e programmi che interessano la Ericsson. Un'occasione importante può essere la verifica tecnica richiamata dal Sottosegretario e prevista per settembre”.
Ma purtroppo nell'incontro che si teneva al Ministero del lavoro, nello stesso momento in cui il Mise rispondeva alla Camera, dall'Azienda non è arrivata nessuna apertura e sono state confermate le procedure di licenziamento. Di fronte a questa ultima notizia Fontanelli si è detto “ancora più preoccupato perché rischia di far saltare anche quei pochi spazi di ricontrattazione che si potevano individuare nell'impegno assunto dal Mise”.