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La mezza maratona partita con le distanze

Gli atleti incanalati per i primi metri, distanziati e con la mascherina indossata. La Pisa half marathon in tempo di pandemia

La partenza vista dall'alto

C'è una foto che già di per sé dice tutto di che cos'è stata la Pisa Half Marathon 2020 disputata ieri per le strade cittadine: è la foto della partenza, con i corridori incanalati in fila, distanziati l'uno dall'altro, con la mascherina indossata.

E' la dimostrazione pratica che anche un evento sportivo si può allestire nel pieno della pandemia: 2000 i podisti coinvolti considerando anche quelli che hanno optato per la Pisa Ten.

Dal punto di vista tecnico, la gara non è sfuggita ai corridori africani com'era preventivato alla vigilia, ma è stata soprattutto la prova femminile ad assumere contorni di grande rilevanza. Pur in condizioni non ideale la burundiana Francine Niyomukunzi ha fatto fermare i cronometri su un notevole 1h13'00”, finendo a meno di un minuto dal record della corsa della marocchina Janat del 2013. 

Successo burundiano anche fra gli uomini grazie a Jean Marie Vianney Niyomukiza (Atl.Calvesi), uno dei corridori più vittoriosi dalla ripresa dopo il lockdown: 1h'05'58” il suo tempo finale, con 21” su Salvatore Gambino (DK Runners Milano) e 50” su Antonino Lollo (Atl.Bergamo 1959), vincitore della maratona pisana nel 2017.

Nella Pisa Ten è emerso Maurizio Cito (T.Lab) in 32'26”, All'umbra Silvia Tamburi (Atl.Avis Perugia) la vittoria in campo femminile in 36'18”, 

Ancora una volta fa festa l'Associazione Per Donare la Vita Onlus, primo motore della manifestazione, che si occupa della donazione di organi e tessuti a scopo di trapianto e alla quale sono destinati tutti gli introiti della mezza maratona.