Politica

"La multiutility va contro l'interesse pubblico"

Dal gruppo di Una Città in Comune una condanna senza appello del progetto di una società che gestisca tutti i servizi pubblici locali

L'atrio di palazzo Gambacorti

No alla multiutility. Lo dice in maniera chiara Una Città in Comune, che punta il dito tanto contro i partiti di centrodestra, quanto verso quelli di centrosinistra.

"In questi giorni, 66 Comuni della Toscana centrale, governati indistintamente da centrosinistra e centrodestra, hanno approvato con poche eccezioni la nascita di una società multiutility per la gestione dei servizi pubblici locali - hanno scritto - si prospetta così la creazione di una mega società quotata in borsa, che dovrà sottomettere alle logiche di mercato e alla ricerca del profitto moltissimi servizi che usiamo nella nostra vita quotidiana".

"La gestione del servizio idrico integrato, quella delle risorse energetiche come il trasporto e la vendita del gas, i servizi ambientali inclusa la raccolta dei rifiuti e gli inceneritori, gli impianti di illuminazione pubblica, la gestione delle strade, l'accertamento e la riscossione tributi e persino le attività funerarie dovranno essere riorganizzate non allo scopo di migliorare la nostra qualità della vita - hanno specificato - ma per rendere competitiva la multiutility e generare utili da redistribuire agli azionisti".

Per il gruppo di minoranza, il primo effetto di questa scelta sarà quello di privare i Comuni di potere di controllo. "Non avranno più determinazione della qualità dei servizi e del lavoro - hanno scritto - il secondo effetto, invece, sarà l'aumento delle bollette. Oggi, con la crisi in corso, determinata prima dalla pandemia e poi dalla guerra, avremmo bisogno di riportare sotto la gestione pubblica i servizi locali: assistiamo, invece, a un attacco senza precedenti ai beni comuni".

"Una scelta regressiva di tale portata è stata approvata in tempi record in un modo autoritario, senza alcun rispetto delle forme minime di democrazia e di partecipazione - hanno accusato - un altro segnale che l'unico obiettivo che si persegue è quello del profitto dei privati, non l’interesse pubblico".

Poi, il monito verso le elezioni comunali del prossimo anno. "Se amministreremo la città ci impegneremo in una direzione diversa - hanno spiegato - archiviare una volta per tutte la stagione delle privatizzazioni e della speculazione finanziaria, per dare vita a una gestione interamente pubblica dei servizi locali. Avendo come guida esclusivamente l'interesse pubblico, intendiamo riorganizzare la gestione di questi servizi mettendo al centro la qualità del lavoro e del servizio, mettendo fine alle lottizzazioni e ai giochi di potere che hanno caratterizzato le politiche del Partito Democratico come quelle del centrodestra".