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Niente intesa per il Pisa, i giocatori se ne vanno

La trattativa per la vendita delle quote azionarie dell'Ac Pisa non si è ancora conclusa. Intanto la squadra oggi non si è allenata

La trattativa tra il fondo Equitativa di Dubai e Britaly Post, attuale proprietaria della società, non ha ancora avuto esito nonostante l'accordo sul prezzo ci sia: 6,2 milioni di euro,con 1,5 milioni subito e la firma di Pablo Dana entro le 18. In sostanza mancherebbe l'intesa sulla modalità di pagamento.

Intanto oggi i giocatori non si sono allenati e alcuni di loro hanno confessato di "volersi guardare intorno prima della fine del mercato", prevista per domani.

Quella di oggi è stata una giornata ricca di colpi di scena con il notaio Caccetta, indicato come persona che avrebbe avuto la procura a firmare la vendita da parte dei Petroni, che è uscito di scena prendendo atto della mancanza del mandato.

Nel pomeriggio Britaly ha spedito all'acquirente un suo preliminare in risposta a quello avuto stamani da Dana. Una controproposta nella quale viene richiesto una sorta di "interregno" con un cda misto fino al pagamento del saldo finale.

"Faccio di nuovo appello a convergere su una soluzione - ha dichiarato in una nota il sindaco Marco Filippeschi -  E' l'appello di una città intera e l'aspettativa di chi guarda la crisi anche da lontano".

"Ho sentito tutti, proprietari e legali e ho di nuovo coinvolto il presidente della Lega Andrea Abodi perché sollecitasse le parti a trovare un punto d''incontro - ha scritto ancora il sindaco - Mi risulta che sia stato fatto. Ho tenuto informato Gattuso. E'' stato dato altro tempo, poco, per evitare risposte definitive che non fossero positive. C''è stato anche, finalmente, un contatto diretto fra il legale di Britaly Post e quello di Equitativa"

"Richiesta e offerta coincidono, sono 6 milioni e 200 mila euro e volontà di vendere e di comprare sono confermate e stanno scritte nell''offerta vincolante inviata stamani da Dubai e nella bozza di preliminare di compravendita inviato nel pomeriggio da Petroni - conclude il primo cittadino - Partendo dall''offerta, sottoscrivendola con richiesta di garanzie o arrivando a un preliminare condiviso c''è lo spazio per convergenze, come avviene in tutte le trattative nelle quali ci sia l''interesse a chiudere. Nel nostro caso c''è un chiarissimo interesse a chiudere, e per il venditore proprio in termini economici, perché c''è stata un''unica offerta e un''alternativa che abbia basi solide non si può improvvisare, mentre la società è senza guida ormai da troppe cruciali settimane. Dell''interesse della città, non vale più dire, perché è stato ed è talmente evidente e partecipato che si farebbe un torto imperdonabile a tradirlo".