Politica

I Giovani Democratici criticano l'addio di Sonetti

Il segretario provinciale Gd, Oreste Sabatino, si dice più che perplesso su tempi e modi con cui Sonetti ha deciso di lasciare il Pd per Italia Viva

Oreste Sabatino

Non si placano le polemiche per le dimissioni presentate da Massimiliano Sonetti, che ha deciso di lasciare la guida provinciale del Partito Democratico facendo intendere di essere pronto ad entrare in Italia Viva.

"Tutto questo - scrive in proposito Oreste Sabatino, responsabile provinciale dei Giovani democratici - è avvenuto senza che nessuno dei membri della segreteria provinciale fosse informato di questa decisione (almeno attraverso i canali ufficiali)". 

Sabatino, che fa parte della segreteria del Pd, riferisce di aver appreso delle dimissioni di Sonetti da segretario attraverso la stampa e aggiunge: "Non entro nel merito della decisione, sono scelte personali che rispetto anche se non condivido né la scelta, né la scissione e il progetto di Italia Viva".

"All'indomani della sconfitta di Pisa - osserva il segretario Gd - avevo chiesto in direzione le dimissioni dell'allora segretario Sonetti. Fui uno dei pochi che lo disse in maniera chiara e trasparente all'interno di un organismo dirigente. Niente di personale, era semplicemente una presa d'atto. Non sono andato sui giornali, né ho partecipato a riunioni dove tutti chiedevano a gran voce le dimissioni del segretario senza però che seguissero mai atti formali in tal senso. La domanda che viene spontanea però è una: Italia Viva è nata qualche mese fa, perché uscire proprio adesso, in piena campagna elettorale per le Regionali e con la partita di Cascina non ancora chiusa? Convenienza o convinzione? La risposta la sapremo quando si presenteranno le liste per le regionali...".

"A questo punto, comunque - conclude Sabatino -, il PD provinciale convochi gli organismi e decida nel minor tempo possibile a chi affidare questa fase di transizione. Abbiamo perso fin troppo tempo. Gli organismi anche se non sono stati (quasi) mai convocati sono ancora lì. Basta poco, Pisa e la Toscana non possono aspettare. Le candidature di Eugenio Giani e di Michelangelo Betti a Cascina sono in campo e hanno bisogno del supporto organizzativo e politico del partito pisano e di tutto il centrosinistra".