Pisa Sporting Club

L'Arena resta a Porta a Lucca, ma interpretazioni diverse

Commissione urbanistica, Vouk "la sentenza del Tar non cambia ubicazione". Auletta, "variante annullata, iter e stima da rifare"

Pareri opposti e letture molto diverse sugli effetti della sentenza del Tar sulla variante stadio, col rischio di grande confusione per tutti. È quanto emerso nella seduta fiume da due ore della 1ª Commissione consiliare permanente, riunita in videoconferenza per discutere – su richiesta del consigliere Ciccio Auletta – le conseguenze del provvedimento sul futuro dell’Arena Garibaldi e del quartiere di Porta a Lucca.

Da una parte la maggioranza, con il consigliere comunale Lorenzo Vouk di Pisa al Centro, che ha ribadito come la decisione del Tribunale amministrativo "non abbia alcuna conseguenza concreta sulla posizione dello stadio". Dall’altra l’opposizione, con Auletta, che parla invece di "tutte le previsioni annullate" e di un iter urbanistico da riavviare da capo, con ricadute anche sul bilancio comunale.

Vouk, che fa parte della commissione urbanistica, ha confermato la linea già espressa nei giorni scorsi: la sentenza del Tar, a suo avviso, non rimette in discussione la collocazione dell’Arena Garibaldi. I motivi, spiega, sono principalmente due.

Il primo è legato al quadro progettuale. "I soggetti proponenti non sono più gli stessi e la nuova società ha affidato il progetto a un diverso studio, manifestando la volontà di utilizzare la Legge Stadi", ha ricordato. Per questo la vecchia variante «non è più idonea» e la politica, secondo Vouk, deve accompagnare il nuovo percorso "per dotare Pisa di un impianto all’altezza del blasone nerazzurro", nel solco di un dialogo costante tra Comune e società.

Il secondo motivo è urbanistico. "Lo stadio sarà a Porta a Lucca – ha ribadito – perché il Piano Strutturale colloca Ospedaletto fuori dal perimetro urbanizzato e la società non ha mai voluto costruire lì, i fatti sono questi". Da qui anche la critica a chi propone soluzioni alternative: per Vouk è "paradossale che proprio chi si definisce “verde” ipotizzi l’urbanizzazione di un’area a rischio idraulico, con ulteriore consumo di suolo".

Il consigliere ha inoltre ricordato che la scheda norma oggetto della sentenza "era comunque in decadenza", e ha rivendicato gli interventi già avviati intorno allo stadio, in particolare i lavori per la Ztl a Porta a Lucca, pensata per "far convivere meglio la passione per il Pisa con le esigenze di chi abita il quartiere". Vouk ha accusato una parte dell’opposizione di aver abbandonato il confronto in commissione, preferendo "creare allarme" in città.

"Dal 2018 abbiamo fatto passi avanti concreti – ha concluso – siamo pronti con gli atti necessari per accompagnare Pisa verso uno stadio finalmente al passo con i tempi".

Di segno opposto la lettura di Ciccio Auletta (Diritti in comune: Una città in comune – Rifondazione Comunista), che rivendica di aver ottenuto la convocazione della commissione dopo otto mesi dalla richiesta. Per lui la seduta ha fatto emergere "un quadro ben diverso" rispetto alla narrazione della Giunta.

"La sentenza del Tar annulla la variante e quindi tutte le previsioni in essa contenute non esistono più" sostiene Auletta. Questo, sul piano pratico, significa che quando la società presenterà un nuovo progetto di riqualificazione dell’Arena Garibaldi "occorrerà riavviare un iter urbanistico ex novo", con tempi legati sia ai contenuti del progetto sia alla calendarizzazione del Piano Operativo Comunale. In commissione, riferisce il consigliere, l’assessore all’Urbanistica Massimo Dringoli ha parlato di una volontà della società di presentare un progetto, "ma ad oggi, di fatto, non è stato presentato nulla".

Un altro nodo riguarda il piano delle alienazioni. La stima del valore dello stadio, affidata dal Comune a una società privata e inserita nel documento che accompagnerà il bilancio, è stata calcolata sulla base della scheda norma che prevedeva anche aree a destinazione commerciale, oggi annullata. Per Auletta "si pone quindi la necessità di rifare la stima una volta concluso il nuovo iter urbanistico", perché il valore indicato adesso in bilancio «non è attendibile».

Terzo punto critico, quello dei parcheggi. Tutte le previsioni dei nuovi stalli a servizio dello stadio contenute nella variante, con la sentenza del Tar, "sono state cancellate". Secondo Auletta l’amministrazione dovrà dunque approvare singoli atti urbanistici e progettuali per ciascun parcheggio, perché "ad oggi questo lavoro non è ancora stato fatto".

Per il consigliere di opposizione la sentenza incide "in modo significativo" sia sui tempi, sia sulla legittimità delle scelte. Da qui l’accusa alla Giunta Conti di non aver informato correttamente la città: "È grave che in tutti questi mesi si sia provato a dire che la sentenza non aveva effetti". Un atteggiamento che, al di là delle diverse posizioni politiche, per Auletta rappresenta una violazione del "dovere di trasparenza e chiarezza sul futuro dello stadio e sulla vivibilità del quartiere".

Nel suo comunicato Auletta torna anche sulle origini della variante annullata, parlando di "forzatura" portata avanti dalla destra con l’obiettivo di evitare la costruzione della moschea. Ricorda che il Tar, con due diverse sentenze, ha ritenuto illegittime quelle scelte, evidenziando «motivi anche discriminatori» alla base della previsione urbanistica e condannando la condotta del Comune. Condotte che, sottolinea, l’amministrazione non ha mai voluto impugnare.

In vista della discussione sul bilancio, Auletta chiede che la Giunta chiarisca sia le risorse realmente disponibili per i parcheggi, sia l’attendibilità della stima dello stadio inserita nel piano delle alienazioni. "Senza questa commissione che abbiamo chiesto con insistenza – conclude – non sarebbe emerso il vero quadro della situazione".

Chi ha ragione? Se rimarrà tutto inalterato avrà avuto ragione il centro destra, altrimenti, se davvero sarà avviato un nuovo iter urbanistico quando sarà presentato il nuovo progetto di riqualificazione, al momento dell'acquisizione del bene da parte del Pisa Sporting Club secondo la legge stadi, sarà stata l'opposizione ad avere avuto la giusta interpretazione.