È stato ascoltato ieri dalla IX Commissione della Camera l’ingegner Raffaele Latrofa, vicesindaco di Pisa, indicato dal ministro Salvini e dal governatore Rocca per la presidenza dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro-Settentrionale. L’ente gestisce gli scali di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta, e la nomina dell’attuale assessore pisano ai lavori pubblici è finita al centro di una fitta rete di critiche.
Durante l’audizione, i parlamentari di opposizione Mauro Del Barba (Italia Viva) e Andrea Casu (Pd) hanno sollevato dubbi sia sul possesso dei requisiti richiesti dalla legge, sia sull’applicazione della Legge Severino. Quest’ultima, ricordano, vieta agli amministratori pubblici di ricoprire incarichi dirigenziali in enti, anche di diritto privato, se riconducibili a soggetti pubblici. “Manca qualsiasi riferimento ad attività svolte nell’ambito portuale”, ha osservato Casu, proponendo un approfondimento tecnico-giuridico.
Latrofa ha respinto entrambe le accuse. “La questione è stata studiata prima che la nomina venisse formalizzata senza trovare elementi di contrasto”, ha detto sul fronte della presunta incompatibilità. Quanto all’esperienza, ha ricordato i suoi anni da dirigente al Comune di Viareggio, con progetti legati al porto, tra cui piano regolatore, dragaggi, urbanizzazione e rete idraulica. Ha poi evidenziato il proprio ruolo nella commissione nazionale VIA-Vas, con competenze specifiche su porti, interporti e aeroporti.
“Credo fermamente nel lavoro di squadra”, ha sottolineato, parlando di una visione gestionale “non solo tecnica”, maturata anche grazie al suo percorso da amministratore. Ha fatto riferimento inoltre alle sfide che attendono Civitavecchia, come l’uscita dal carbone, la darsena energetica Mare Nostrum, la transizione green e il cold ironing. “Intendo andare alla valorizzazione delle energie interne all’ente”, ha aggiunto, facendo cenno anche alla necessità di aggiornare il piano regolatore di Gaeta.
A sostenerlo in aula sono stati i parlamentari di maggioranza Maria Grazia Frijia (FdI) e Domenico Furgiuele (Lega). Ma le polemiche restano. La nomina è stata contestata da più parti, non solo politiche. La FICT – Federazione europea dei manager dei trasporti – ha preannunciato un possibile ricorso. Il suo segretario, Carlo Mearelli, ha scritto ai presidenti delle Commissioni Deidda e Fazzone chiedendo che le audizioni siano pubbliche: “In nome della trasparenza e della partecipazione democratica”.
Martedì 15 Luglio è iniziata l’analisi in Parlamento, sia alla Camera sia al Senato, ma per ora non sono previste votazioni in quest’ultimo ramo. Il voto alla Camera è atteso per oggi. Il termine per l’espressione definitiva del parere è fissato al 28 Luglio. Solo dopo, in caso di parere favorevole, il ministro Salvini potrà firmare il decreto di nomina ufficiale.