Cronaca

Le femministe rioccupano la Limonaia

Dopo lo sgombero del 3 maggio, questa mattina le attiviste di Zona Rosa hanno riaperto l'immobile in vicolo del Ruschi. Annunciato un corteo cittadino

Foto dalla pagina Facebook "Limonaia - Zona Rosa"

La Limonaia è stata nuovamente occupata. Dopo il primo ingresso delle attiviste il 7 aprile scorso, il 3 maggio lo stabile venne sgomberato. Oggi, a poco più di un mese "Zona Rosa" è rientrata nell'edificio di vicolo del Ruschi, annunciando sin da subito nuove iniziative. Tra queste, domani alle 16,30, un corteo cittadino con partenza da piazza Mazzini.

"Ripartono quei servizi autogestiti rivolti a tutte e tutti  -si legge sulla pagina Facebook Limonaia - Zona Rosa -  gli sportelli legali e ginecologici, i gruppi di autocoscienza, di autoformazione. Tutti quei progetti che rimettevano al centro la nostra salute e i nostri desideri, le esigenze dei nostri corpi, molto spesso discriminati ed esclusi in una società patriarcale, hanno e continueranno a caratterizzare la Consultoria autogestita. Non possiamo essere felici in questa città se le porte della Limonaia non sono spalancate" 

"In questo spazio -si legge ancora nel post- dove tutte e tutti possiamo prendere parola , alle 17.30 ci rincontreremo per l'assemblea pubblica e da lì ripartiremo tutt* insieme per continuare a rendere il mondo più rosa".

La nuova occupazione segue di poco più di una settimana quella della Mala Servanen Jin, l'ex centro di accoglienza di via Garibaldi, che venne già sgomberato il 24 maggio.

Sul fatto sono intervenute con una nota congiunta Comune e Provincia di Pisa: "Non sono previste né si possono prevedere trattative del Comune e della Provincia con chi fa azioni fuori dalla legalità, che riguardando beni di pubblica proprietà sono perseguibili e perseguite d'ufficio dall'autorità giudiziaria e che, date le condizioni degli immobili illegalmente occupati, possono produrre anche un rischio per l'incolumità delle persone che vi fanno accesso. Comune e Provincia continueranno a sviluppare i percorsi già deliberati e intrapresi per fare i recuperi e la messa a norma degli immobili per destinarli a iniziative di utilità collettiva, in modo diretto o indiretto, assegnandoli quando fosse previsto con i procedimenti pubblici previsti dalla legge".