Politica

"Legare nidi a durata residenza è discriminante"

Lo dice Diritti in Comune:"Legare l’accesso ad asili comunali alla durata della residenza è discriminazione, delibera in contrasto con Costituzione"

Il consigliere di Diritti in Comune Ciccio Auletta

"Il Documento unico di programmazione (DUC), adottato dalla giunta Conti e collegato al bilancio comunale in discussione la prossima settimana, contiene evidenti e pesanti misure discriminatorie in contrasto con la nostra Costituzione, con il diritto dell’Unione Europea e con la Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. Spicca tra tutte la revisione delle modalità di accesso ai nidi d’infanzia, con l’introduzione di un “criterio premiante per l’assegnazione del posto a chi è residente da più anni nel Comune di Pisa”.

Lo dice Diritti in comune ( Una città in comune - Rifondazione Comunista - Pisa Possibile ) sulla vicenda riguardante gli asili nido ( vedi articoli correlati ) per i quali il Comune di Pisa inserirà un criterio di punteggio che andrà a valutare anche la storicità residenziale.

"Che si tratti di una misura discriminatoria, in contrasto con normative nazionali ed europee di rango superiore, lo attesta adesso il parere legale che abbiamo richiesto all’Altro Diritto ONLUS, il Centro di Consulenza Extragiudiziale collegato all’Università degli Studi di Firenze. In particolare, secondo gli esperti de L’Altro Diritto, introdurre la durata di residenza nel Comune come requisito premiante costituisce una discriminazione indiretta: non si esclude direttamente una categoria di persone, ma la si svantaggia indirettamente introducendo un criterio arbitrario o un indebito ostacolo all'accesso. 

La Corte Costituzionale ha affermato più volte che le prestazioni sociali destinate al sostentamento della persona, o comunque volte a garantire dei bisogni fondamentali, non possono subire limitazioni di alcun genere, né in base alla nazionalità, né in base al titolo di soggiorno, né - e questo è il caso del DUP - pretendendo requisiti sproporzionati di lungo residenza nel territorio. In sintesi: in materia sociale deve sempre prevalere la soddisfazione del bisogno, la cui urgenza è misurata da indicatori di reddito e da altri indici della condizione sociale e personale, e non la durata della residenza nel Comune".