Attualità

Leopolda, "nuova casa per città e associazioni"

Botta e risposta fra gestori passati e amministrazione comunale sul caso degli spazi nella struttura, fra proteste e nuove iniziative

Costruire "una nuova casa della città e delle associazioni", così che non si spenga l'esperienza della Casa della Città Leopolda: fra proteste e nuove iniziative all'orizzonte si consuma il botta e risposta fra associazioni della vecchia gestione della Leopolda a Pisa e amministrazione comunale. Gli spazi sono attualmente gestiti da Patrimonio Pisa, e in una nota le associazioni fanno sapere che "è in corso la ricerca di soluzioni alternative".

Il tutto non senza affidare a un comunicato espressioni critiche verso i vertici della giunta comunale pisana: "Abbiamo letto con stupore le parole del sindaco Conti e dell’assessore Bedini sugli incontri svolti con alcune associazioni in merito alla situazione della Leopolda. Sapevamo che l’obiettivo dell’amministrazione sarebbe stato quello di poter dichiarare di aver incontrato le associazioni. Quello che non ci aspettavamo è una ricostruzione così distorta dei fatti".

E allora, ecco le puntualizzazioni: "In primo luogo occorre precisare che molte associazioni non hanno partecipato a questi incontri come segno di protesta verso l’atteggiamento assunto dal Comune di Pisa, che ha voluto cancellare con freddi atti burocratici un’esperienza virtuosa nata nel 1994 dall’impegno di numerose associazioni e tantissimi cittadini. Altre realtà hanno partecipato esclusivamente come gesto di cortesia o per timore di subire delle ripercussioni negative nello svolgimento di iniziative che richiedono delle autorizzazioni da parte del Comune".

"Infine - si legge ancora nella nota - risulta opportuno segnalare che diverse associazioni, quelle maggiormente distanti dagli orientamenti politici del Comune, non sono state invitate".

"Eravamo invece certi che il resoconto del Comune non avrebbe segnalato come le associazioni presenti abbiano più volte evidenziato il valore sociale assicurato dalla Casa della Città Leopolda e il bisogno di aderire a un progetto collettivo con cui condividere idee, iniziative e percorsi di crescita".

Secondo i passati gestori, è in corso un "tentativo di gettare discredito sull’esperienza della Casa della Città Leopolda" che "assume un carattere grottesco". 

"Le associazioni - si specifica - non sono una componente terza, ma rappresentano l’essenza della Casa della Città Leopolda. Sono i protagonisti che definiscono le scelte, compresa quella di respingere la proposta, giudicata puerile, di continuare a farsi carico della struttura in attesa di essere messi alla porta da Patrimonio Pisa".

"Il principale dato di fatto non può essere cancellato: fin da quando si è insediata, l’amministrazione Conti ha cercato di cancellare l’esperienza della Casa della Città Leopolda. Ricordiamo i passaggi: cancellazione del contributo annuale, chiusura della ludoteca, annullamento dell’evento Fior di Città - Pisa in Fiore, chiusura della bottega di filiera corta, aumento del canone concessorio annuale da 100 a 120 mila euro. A ciò occorre aggiungere la proposta di riportare il mercato ortofrutticolo all’interno degli spazi recuperati e il disinteresse per i lavoratori della Leopolda, abbandonati a se stessi. È un quadro sostenuto da atti formali e dichiarazioni pubbliche, sempre riportate dalle cronache cittadine".

E allora ecco la scelta: "Le associazioni, riunite in assemblea, hanno deciso che l’esperienza della Casa della Città Leopolda proseguirà, nel rispetto delle sue caratteristiche costitutive: apertura, pluralismo e impegno per costruire una città solidale e culturalmente vivace. Il primo obiettivo sarà quello di sostenere le associazioni che non vogliono sottomettersi ai meccanismi di sfruttamento economico attuati da Patrimonio Pisa e che intendono costruire una nuova casa della città e delle associazioni. Per questo siamo già al lavoro".