Politica

Leopolda, "Il Comune sfratta le associazioni"

Dopo la delibera per il trasferimento di alcuni immobili alla Patrimonio Pisa, Auletta rilancia la battaglia: "La destra crea un deserto in città"

La Leopolda di Pisa

Una lettera di sgombero, indirizzata alle associazione della Casa Leopolda, riporta in auge la diatriba, innescata da qualche settimana, sul futuro del patrimonio culturale del Comune di Pisa.

Che, ormai da tempo, il consigliere di opposizione, Ciccio Auletta, considera a grande rischio. "La lettera è la logica conseguenza delle scelte che la destra sta operando in questi mesi - ha detto - avevamo ripetutamente denunciato che questi sarebbero stati gli esiti in occasione della approvazione della delibera riguardante il trasferimento di immobili comunali importantissimi quali la Leopolda, gli Arsenali Repubblicani e i vecchi macelli alla Patrimonio Pisa Srl. L’approvazione di quella delibera è stata un colpo di mano senza precedenti dal punto di vista dell’indirizzo politico sul patrimonio immobiliare del Comune, condotto non a caso in tempi strettissimi e senza alcun confronto con il tessuto associativo".

"Noi siamo stati e siamo assolutamente contrari al trasferimento a una società che, come scritto chiaramente nello Statuto, opera secondo criteri di mercato, criteri che nulla hanno a che vedere con le finalità prioritarie e gli obiettivi di questi spazi - ha aggiunto - occorre una grande mobilitazione generale della città sulla questione dell’uso di tutti gli spazi sociali e culturali, comprese anche le ex stallette, un complesso ristrutturato con fondi pubblici, come la Leopolda, che il Comune pensa addirittura di vendere. Si tratta in tutti questi casi di patrimonio pubblico, di beni che devono essere messi nella piena disponibilità della cittadinanza".

"Nel caso specifico della Leopolda abbiamo sempre contestato il meccanismo per cui il Comune ha definito un canone di mercato assolutamente insostenibile per le associazioni, salvo calmierarlo con un contributo - ha proseguito Auletta - da sempre proponiamo un cambiamento del regolamento comunale sul patrimonio, prevedendo abbattimenti dei canoni fino al 99%, perché questi spazi non possono rispondere in alcun modo a logiche di mercato e non possono essere affidati a una gestione condominiale sotto la direzione di una società immobiliare come intende fare la destra".

Se non si inverte la rotta, secondo Auletta, la città perderà pezzi importanti della propria vitalità culturale. "Tra riqualificazioni di facciata, svendite e privatizzazioni di beni comunali, fallimenti eclatanti come quello del Centro espositivo SMS, si sta realizzando un deserto in città a cui dobbiamo opporci - ha concluso - porteremo subito la questione in tutte le commissioni competenti e in Consiglio comunale".