Politica

Liberi e Uguali boccia la candidatura Serfogli

Il candidato a sindaco di Pisa proposto dal Pd non ottiene il via libera di Leu, che chiede di "Cambiare schema e impostazione"

A poche ore dalla assemblea comunale pisana del Pd che, non senza difficoltà, era riuscita ad esprimere una candidatura unitaria come sindaco di Pisa a tutta la coalizione di centro sinistra, quella dell'attuale assessore a finanze e lavori pubblici Andrea Serfogli, arriva la bocciatura di uno dei possibili alleati, Liberi e Uguali.

"Il nostro invito a lavorare insieme alle altre forze democratiche all'elaborazione di un progetto politico e di una candidatura condivisa ed unitaria per il governo della città non pare essere stato colto", dice Leu.

"Abbiamo chiesto un gesto di discontinuità a fronte di una situazione difficile e del rischio della prevalenza della destra, elementi che impongono a tutti, specie a chi crede nella buona amministrazione, nella tutela e promozione dei diritti, nella difesa dei ceti più deboli colpiti dalla crisi, una svolta percepibile e significativa.

Il PD, a seguito delle proprie valutazioni, si è limitato a presentare il nome di un proprio candidato formulando una proposta che non si concilia per metodi e contenuti con quanto riteniamo necessario per la costruzione di una coalizione ampia e plurale che sappia attrarre i più larghi consensi e che si presenti alla città come alternativa vincente rispetto alla destra.

Per farlo occorre cambiare schema ed impostazione".

"Non si tratta, lo ribadiamo - conclude Leu - di una valutazione sulle persone ma di una questione di natura politica, ovvero di come saper cogliere l’opportunità di aprire, anche nella nostra città, una nuova stagione per le forze democratiche e progressiste. Una proposta, sia nelle candidature che nei programmi, che sappia introdurre significativi elementi di novità, che non si limiti a presentarsi come mera continuità dell’amministrazione uscente e che possa aprirsi alla città andando oltre i confini del solo circuito politico.

Questo è quello che anche i risultati delle elezioni amministrative di altre città toscane ci insegnano. Del resto la scelta della candidatura a Sindaco costituisce la cifra essenziale di una campagna elettorale e di un programma politico: è quello il primo messaggio con cui ci presentiamo agli elettori e sul quale veniamo giudicati. Senza un segnale di discontinuità (nei programmi e nelle persone), che con umiltà sappia interpretare il voto del 4 marzo, rischiamo di non affrontare con i giusti strumenti e con i giusti contenuti la sfida per il governo della città".