"Il collegio dei docenti del liceo Scientifico Dini sente l'urgenza di prendere parola sulla situazione a Gaza, perché non si può rimanere inerti davanti all'orrore di questi mesi". Cosi scrivono dalla scuola superiore pisana e affrontano il dramma della popolazione palestinese che non può lasciare indifferenti.
"I numeri del massacro sono impressionanti: 54mila morti, tra cui 15mila bambine e bambini, 14mila bambini orfani, 130mila feriti, oltre un milione di minori con necessità di sostegno psico-sociale, un'intera popolazione - hanno aggiunto - rischia di morire di fame e di sete. Sono stati distrutti oltre 2.300 spazi educativi, tra edifici scolastici ed aule universitarie. Siamo di fronte a una catastrofe umanitaria di dimensioni inaudite, le cui ripercussioni dureranno per decenni. Pensiamo che il mondo della scuola debba prendere posizione ed esprimere il proprio sdegno per il massacro della popolazione palestinese, facendo pressione sul governo per la fine dei bombardamenti su Gaza e degli attacchi agli aiuti umanitari".
L'indignazione insomma di per sé non basta, secondo i professori. "Occorrono azioni concrete: la cessazione della vendita di armi e di ogni collaborazione con lo Stato di Israele, e in particolare la revoca del memorandum di intesa sulla cooperazione nel settore militare. I bambini e le bambine palestinesi - hanno sottolineato - sono nostri alunni, sono nostri figli. E la scuola ha il preciso compito di occuparsi del presente".
Ed ecco la richiesta. "Il nostro istituto - ha concluso il collegio dei docenti - condanna quindi il genocidio che lo Stato di Israele sta commettendo contro i cittadini e le cittadine di Gaza e chiede la sua immediata interruzione, con il ripristino della libertà del popolo palestinese".