Una porzione importante del patrimonio edilizio universitario pisano potrebbe presto cambiare destinazione. L’Università di Pisa ha infatti avviato il percorso per la possibile dismissione del complesso che per decenni ha ospitato il Dipartimento di Chimica, tra via Risorgimento, via Rustichello e via Nicola Pisano. L’area misura complessivamente circa 9.500 metri quadrati, a cui si aggiungono 6.000 metri quadri di verde, incastonati tra le mura urbane e altri edifici universitari, a due passi da piazza dei Miracoli.
Lo stato di degrado in cui versa gran parte degli edifici ha spinto il Consiglio d’Amministrazione dell’Ateneo a valutare l’opportunità di mettere in vendita l’intero complesso. La decisione arriva dopo anni di manutenzioni onerose e interventi parziali, non più sostenibili, soprattutto in assenza di un progetto chiaro per un riutilizzo interno. Tra i fabbricati presenti vi è anche uno storico edificio degli anni Trenta, oggi bisognoso di un intervento radicale, ma vincolato per il suo valore architettonico.
Nel tempo, era stata valutata anche l’ipotesi di un recupero parziale, con la cessione dell’area verde al Comune e la demolizione del fabbricato moderno lungo via Rustichello, per lasciare spazio a un nuovo edificio, destinato ad altri usi. Ma la recente svolta con l’apertura a manifestazioni d’interesse apre invece a una possibile vendita dell’intero lotto, che potrebbe attrarre soggetti privati o istituzionali.
Con il trasferimento della didattica scientifica nei nuovi spazi da 45 milioni di euro del Polo di Biologia, l’Università si prepara così a ridisegnare anche la mappa dei suoi spazi nel centro cittadino.