Attualità

Medici e ingegneri sono carriere da maschi

Presentato dall'Università il database "Women in Science". Consentirà di dare risposte efficaci per sostenere la presenza delle donne

L’Università di Pisa ha avviato un percorso di monitoraggio e analisi delle proprie pratiche istituzionali e di ricerca che, come per tutte le università italiane, contribuiscono al permanere di un divario di genere nelle carriere accademiche e nell’accesso ai finanziamenti e ai luoghi decisionali

Per la sede pisana il progetto è rivolto a due aree disciplinari: medicina e ingegneria, in quanto l’analisi delle traiettorie di carriera femminili condotta dal gruppo di ricerca ha evidenziato una situazione particolarmente critica in questi settori.

I trend sono particolarmente preoccupanti, con percentuali significativamente più basse rispetto alla media nazionale. L'area medica è connotata da un tasso di espulsione particolarmente severo, che rileva la probabilità relativa per le donne, in comparazione con gli uomini, di raggiungere le posizioni più alte della carriera accademica.

L’area ingegneristica si caratterizza, invece, per il più alto livello di rigidità in ingresso, facendo registrarela più bassa partecipazione femminile al primo step della carriera accademica: le ricercatrici rappresentavano, infatti, solo il 12% del totale del personale inquadrato in quel ruolo.

Una “rivoluzione incompiuta”, dunque, che ha visto aumentare le donne sia nell’accesso all’istruzione superiore che nella più alta percentuale di laureate, ma che rende il panorama ancora più desolante per la perdita costante di risorse e di intelligenze a cui si chiede di scegliere, tuttora, tra famiglia e lavoro, figli e carriera.