Numerosi i cittadini pisani che sabato pomeriggio hanno risposto all'appello lanciato da Libera e da Gruppo Abele, Arci, Legambiente e Anpi, per "fermare l'emorragia di umanità".
"Rosso - si legge nell'appello di Libera, l'associazione fondata da don Luigi Ciotti - è il colore che ci invita a sostare. Ma c’è un altro rosso, oggi, che ancor più perentoriamente ci chiede di fermarci, di riflettere, e poi d’impegnarci e darci da fare. È quello dei vestiti e delle magliette dei bambini che muoiono in mare e che a volte il mare riversa sulle spiagge del Mediterraneo. Di rosso era vestito il piccolo Aylan, tre anni, la cui foto nel settembre 2015 suscitò la commozione e l’indignazione di mezzo mondo. Di rosso erano vestiti i tre bambini annegati l’altro giorno davanti alle coste libiche. Di rosso ne verranno vestiti altri dalle madri, nella speranza che, in caso di naufragio, quel colore richiami l’attenzione dei soccorritori".
I pisani che hanno risposto all'appello, oltre ad indossare una maglietta rossa, hanno dato vita ad un flash mob su Ponte di Mezzo.