Politica

"Mai più sole" sotto la Torre e a Pontasserchio

Circa un centinaio di persone, uomini e donne, hanno manifestato a Pisa, San Giuliano Terme e Vecchiano in vista dell’8 Marzo su iniziativa del Pd

“Mai più sole” è stato il grido di uomini e donne, circa una cinquantina con nastro, scarpe e mascherine rosse, che si sono ritrovati questa mattina sotto la Torre Pendente, in piazza Duomo, per dar vita al flash mob (nel pieno rispetto delle normeanti-Covid19) promosso dal Pd provinciale pisano in vista della Giornata internazionale della Donna. Quasi in concomitanza con Pisa un’iniziativa analoga si è tenuta a Pontasserchio, dove il Pd di San Giuliano e di Vecchiano hanno organizzato un evento congiunto sul ponte sul fiume Serchio.

A Pisa erano presenti, oltre alla commissaria provinciale Pd Valeria Valente, l’assessora regionale Alessandra Nardini, il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo e il consigliere regionale Andrea Pieroni, oltre ad esponenti locali, con i consiglieri comunali Matteo Trapani e Vladimiro Basta e le consigliere Olivia Picchi e Antonietta Scognamiglio, insieme alle componenti pisane della Conferenza delle donne democratiche, Giovani democratici e militanti.

Sul ponte di Pontasserchio, che segna il confine tra San Giuliano Terme e Vecchiano, si sono ritrovati, ognuno dalle parte del proprio territorio comunale (per non infrangere il divieto di oltrepassare i confini comunali), militanti, eletti Pd ed amministratori, tra cui i rispettivi sindaci Sergio Di Maio e Massimiliano Angori.

“La scelta che abbiamo fatto come Pd di essere oggi in piazza è quella di chiedere un gesto di responsabilità agli uomini, perché la violenza maschile sulle donne è un problema che riguarda loro”, ha affermato la commissaria Valente, che è anche presidente della Commissione di inchiesta del Senato sul femminicidio e la violenza di genere.

“Fino ad oggi a combattere in prima linea sono state le donne – ha proseguito –. Oggi con i tanti flash mob diffusi in Italia vogliamo dire che gli uomini si assumano le loro responsabilità e siano in primissima linea per combattere questo fenomeno che non conosce battute d’arresto”.

“Quello di cui abbiamo bisogno è un cambio culturale: leggere la violenza per quello che è, ovvero l’espressione di rapporti profondamente ancora diseguali tra uomini e donne, relazioni di potere che sono profondamente squilibrate dalle quali deriva la cultura della sopraffazione del dominio, del senso di proprietà verso le donne e il loro corpo. Per combattere tutto questo abbiamo bisogno di riequilibrare i rapporti di parità. Costruire davvero una società a misura di uomini e di donne è la nostra sfida: proseguiamo su questa strada per segnare finalmente un cambio di passo”, ha concluso Valente.