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Massimo Bellini al timone di Aigo

Il direttore dell'unità operativa complessa di gastroenterologia dell'Aoup guiderà l'Associazione nel biennio 2022-2024

Massimo Bellini

Il direttore dell'unità operativa complessa di gastroenterologia dell'Azienda ospedaliero universitaria pisana Massimo Bellini è stato eletto presidente dell'Associazione nazionale gastroenterologi ed endoscopisti digestivi ospedalieri (Aigo). 

La nomina è stata ufficializzata nell'ambito del 28esimo congresso nazionale delle malattie digestive Fismad, Federazione di cui Aigo è socio fondatore.

Laureato con lode in medicina e chirurgia con specializzazione in malattie dell'apparato digerente e fisiopatologia clinica all'università di Pisa, dal 1993 dirige la Uoc di gastroenterologia dell'Azienda ospedaliero universitaria pisana e dal 2018 è docente universitario. È autore di prestigiose pubblicazioni nazionali ed internazionali, relatore e curatore di corsi ed eventi scientifici sulla Fisiopatologia digestiva.

In Aigo è stato Consigliere regionale (2007 - 2011), presidente Toscana per il biennio 2011-2013, membro del direttivo nazionale 2014-2018, vicepresidente nazionale 2016-2018, Presidente del Comitato Scientifico Nazionale dal 2018 e da oggi Presidente eletto del sodalizio per il biennio 2022-2024.

"Gli anni che ci aspettano saranno senz'altro complessi - afferma Bellini - ma se i temi e le proposte del Pnrr saranno concretizzati, assisteremo a cambiamenti decisivi nel Sistema sanitario nazionale. Penso sia indispensabile cogliere le nuove opportunità mantenendo continuità con gli obbiettivi dell'associazione. Grazie al supporto del gruppo dirigente che in questi anni ha lavorato con passione e intelligenza, Aigo è cresciuta sia dal punto di vista associativo che scientifico, operando costantemente per la valorizzazione della Gastroenterologia. Ritengo importante continuare su questa strada rafforzando il ruolo della Fismad - Federazione delle malattie digestive - come casa della Gastroenterologia italiana, intensificando il dialogo con le istituzioni e potenziando il rapporto con la medicina del territorio".