Attualità

Mense scolastiche, perplessità sui bandi

Li esprime Confesercenti che parla di "Esclusione di piccole e medie aziende del tessuto locale a fronte di basi d'asta basse"

Le aziende pisane della ristorazione collettiva aderenti a Confesercenti lanciano un allarme sulle gare d’appalto per le mense scolastiche del Comune di Pisa e dei Comuni limitrofi della provincia; capitolati che secondo l’associazione metterebbero fuori gioco proprio tante piccole e medie aziende locali. 

Sono tanti i milioni di euro che girano in questi settori e tanto il personale utilizzato per svolgere i servizi richiesti dagli enti pubblici - spiega Stefano Campazzi, rappresentante della categoria per Confesercenti – Per partecipare ai bandi le richieste sono sempre più specifiche: dai prodotti provenienti da colture o allevamenti bio di filiera corta, a prodotti equo solidali, senza poi contare le giornate dedicate a eventi speciali, menù diversi per festività, diete speciali per allergie, celiachia, pasti legati a diete religiose, fornitura di derrate fresche. 

Tutto questo richiede sempre più alta professionalità, certificazioni, formazione, e in cambio troviamo basi d’asta vergognosamente basse”. 

Campazzi entra poi nel dettaglio di Pisa e provincia. “Così come ormai in quasi tutti i comuni toscani, nei bandi si aggiungono richieste di manutenzioni ordinarie e straordinarie, il reintegro di attrezzature, l’acquisto di biberon, ciucci, sterilizzatori, liquido per sterilizzatori, materiale igienico sanitario (asciugamani di carta, detersivi e quant’ altro), materiale monouso per le emergenze, pannolini carta igienica, lenzuolini monouso, bobine asciugamani, guanti polietilene e lattice, sapone neutro per la detersione degli utenti. ricariche e sistema per smaltire i pannolini sporchi degli utenti biancheria (lenzuola, federe, cuscini, asciugamani ecc. Addirittura vengono inseriti servizi di bidellaggio e di supporto all’educativo”. 

Poi l’affondo di Confesercenti. “Quando si parla di pasti per bambini delle materne, elementari i prezzi variano da € 4.80 a € 6.00 come base d’asta. All’interno del prezzo si richiede anche l’indice di produttività con valori solo presenti nel settore privato mai nel settore pubblico. Addirittura in un capitolato si chiedeva un organico medio annuo nell’ultimo triennio di almeno 150 dipendenti e di 5 dirigenti destinati al servizio di refezione scolastica. Non so se esistono molte ditte che possiedono questo requisito; e soprattutto perché viene richiesto?”. 

Perplessità di Campazzi anche sul modo di giudicare le ditte partecipanti. “Chi sono i componenti delle commissioni? Sono tecnici specializzati? Sono persone che poi controllano realmente quanto offerto in gara e esigono quanto dichiarato in offerta? Chi scrive i capitolati ha i titoli per fare ciò o diventa solo un copia incolla come spesso accade?”. La conclusione del rappresentante di Confesercenti: “Riteniamo sia necessario un confronto preventivo sia politico che tecnico tra i Comuni e chi rappresenta le aziende partecipanti per chiarire innanzitutto i reali costi e di conseguenza le corrette basi d’asta e cominciare a far entrare ditte che fino ad oggi sono tagliate fuori dal mercato”.