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Metodo innovativo per rimuovere i metalli pesanti

Dal Dipartimento di Ingegneria al porto di Piombino: lo studio di un team di pisani per garantire una più efficace decontaminazione dei mari

L’Università di Pisa ha sperimentato con successo un nuovo sistema di rimozione dei metalli pesanti dai fondali marini. I risultati hanno mostrato che il nuovo metodo è efficiente sino al doppio di quelli già esistenti; lo studio, che è stato effettuato su campioni dragati dal porto di Piombino, poi pubblicato sulla rivista Heliyon, ha messo in luce una riduzione significativa di cromo, nichel, piombo, rame e zinco.

"Per la bonifica elettrocinetica dei sedimenti marini abbiamo ideato una particolare configurazione esagonale della matrice che si è dimostrata più efficiente nella rimozione dei metalli pesanti rispetto a quella lineare solitamente utilizzata - ha spiegato il professor Renato Iannelli del Dipartimento di Ingegneria dell'Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni dell’Ateneo pisano - il progetto dell’impianto, la sua realizzazione e l’intera sperimentazione sono stati totalmente realizzati nel nostro Dipartimento, che ha una tradizione ventennale di studi sulla decontaminazione da metalli pesanti e idrocarburi".

"I risultati di questa sperimentazione sui sedimenti marini prelevati dal porto di Piombino sono molto incoraggianti - ha concluso - questa ottimizzazione del processo di bonifica è utile per ridurre i consumi, i tempi di trattamento e gli scarti. Nell’ottica dell’economia circolare i sedimenti bonificati potranno poi essere convenientemente riusati come materiali di recupero nei cantieri e nei manti stradali".

Insieme a Renato Iannelli hanno collaborato allo studio per l’Ateneo pisano Isabella Pecorini, ricercatrice, Francesco Pasciucco, assegnista di ricerca, e i dottorandi Erika Pasciucco ed Alessio Castagnoli.