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"Misure preventive usate come vendetta"

L'attivista Nicoletta Dosio in videoconferenza con i No Tav e la Rete dei comunisti di Pisa. Gli arresti domiciliari le hanno impedito di partire.

Valter Lorenzi con Ermelinda Varrese

Nicoletta Dosio, volto storico del Movimento No Tav della Val Di Susa, è agli arresti domiciliari dal 22 settembre. La donna, che in molti ricorderanno per la sua candidatura alle europee con la lista L'altra Europa con Tsipras, ha già più volte evaso la misura cautelare emessa dalla questura di Torino per divulgare il suo pensiero e partecipare a incontri e conferenze. "Ma venire fino a Pisa per lei sarebbe stato troppo rischioso - spiega Ermelinda Varrese del Comitato di lotta popolare e concittadina di Nicoletta Dosio- Una carcerazione fuori dalla Val Di Susa significherebbe per lei l'estirpazione dalla sua terra".

Così Nicoletta insieme ai No Tav e alla Rete dei Comunisti di Pisa hanno optato per un collegamento via Skype. E ieri, in via Sant'Andrea, è andato in scena il dibattito. Slogan dell'evento "Io sto con chi resiste".

"Manterremo tutte le iniziative in programma -assicura Valter Lorenzi della Rete dei Comunisti di Pisa- non possiamo farci fermare dai provvedimenti restrittivi della magistratura. Se Nicoletta dovesse finire in prigione ci mobiliteremo in tutta Italia per lottare insieme a lei".

Così la lotta contro l'alta velocità si fonde con la lotta contro le misure cautelari imposte dal tribunale: "Nei nostri confronti -ha detto in collegamento Nicoletta Dosio- sono misure di vendetta che cercano di scoraggiarci e dividerci".

L'incontro che si è svolto a Pisa così come gli altri in programma per il No Tav tour, come ha sottolineato Varrese "Hanno l'obiettivo di riportare l'attenzione sulla questione dei treni ad alta velocità e soprattutto sul fatto che la Val Di Susa è fermamente contraria alla loro realizzazione".